Il sindaco di Kabul: Grazie, italiani

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    Continua la difficile missione della Taurinense nell’ambito della forza Isaf in Afghanistan.

    Tremilaseicento pattugliamenti, oltre 35mila chilometri percorsi per sorvegliare un territorio difficile, sotto la costante minaccia di atti ostili. Questo è, finora, il consuntivo della missione della brigata Taurinense in Afghanistan comandata dal generale Claudio Graziano, nel territorio di Kabul e di Herat, in un quadrilatero che ha cento chilometri di lato. Ma c’è, ovviamente molto di più di quanto questi pur rilevanti numeri dicono: c’è la costante opera dei nostri alpini, il rapporto di grande amicizia e umanità con la popolazione, la stessa riconoscenza delle autorità afghane dimostrata in tante circostanze.

    La Taurinense fa parte del Corpo d’Armata multinazionale agli ordini del generale Del Vecchio, comandante del Corpo d’Armata Nato di stanza a Solbiate Olona e costituisce l’ossatura della brigata multinazionale della forza ISAF che opera nel territorio di Kabul. La forza ISAF è composta da militari di 36 Paesi, quella della brigata di 24 Paesi. Con i suoi duemila uomini del 9º e del 3º reggimento e dei reparti logistici gli alpini sono il contingente nazionale più numeroso della brigata multinazionale inviata in Afghanistan nel periodo a cavallo delle prime elezioni democratiche della storia di questo Paese.

    Le quali sono state un successo grazie anche potremmo dire soprattutto l’opera della brigata che assieme a unità dell’esercito afgano (ANA, Afghan National Army) e della polizia (KCP, Kabul City Police) ha creato quella idonea cornice di sicurezza per poter consentire a tutti i cittadini di adempiere al proprio diritto al voto. La missione del comando Nato di Solbiate Olona si concluderà in primavera, durerà invece sei mesi quella della Taurinense, cioè fino alla fine del prossimo mese di gennaio. Con gli alpini operano tedeschi, inglesi, francesi, canadesi, norvegesi e gli stessi militari del ricostituito esercito afgano che viene addestrato dai nostri istruttori.

    Infatti fra i compiti della forza multinazionale c’è anche quello dell’addestramento, per consentire ai soldati afghani di raggiungere quel grado di preparazione che consentirà loro di poter gestire in proprio il controllo del territorio e garantire il lento e difficile ritorno a normali condizioni di vita. L’addestramento è curato in particolare dagli uomini del battaglione del genio Sicilia : da rilevare che circa un terzo delle missioni di perlustrazione condotte dagli uomini della brigata multinazionale sono state effettuate in collaborazione con soldati afghani. Il risultato è una continua scoperta di depositi di armi ed esplosivi, di razzi da 107 millimetri che generalmente vengono lanciati in modo rudimentale ma non per questo hanno effetti meno devastanti se colpiscono obiettivi civili.

    Un grande lavoro di intelligence caratterizza la missione dei nostri alpini e dei reparti che compongono la brigata multinazionale. È un lavoro di preparazione indispensabile per poter controllare il territorio e svolgere il pattugliamento in sicurezza. Il risultato si vede, ed è un lento ritorno alla normalità che riscuote la riconoscenza e il rispetto della popolazione locale, come ha dichiarato in diverse circostanze lo stesso sindaco di Kabul Gholam Sahi Nurzat al generale Del Vecchio e al generale Graziano.

    Il sindaco ha rilevato il rilevante contributo alla rinascita del Paese attraverso la discreta e costante presenza dei militari sul territorio della capitale e per il grande impegno anche sotto il profilo umanitario . Noi siamo vicini ai nostri alpini in questa delicata missione, a tutti i militari degli altri reparti che fanno parte della forza Isaf. Essi sono portatori di pace e sicurezza e o­norano l’Italia.