I superstiti del Monte Marrone

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    Il segretario nazionale dell’ANA gen. Silverio Vecchio mi ha informato che il 70° di Monte Marrone figurerà tra le manifestazioni ufficiali 2014. Alla Messa di Natale in Duomo, sul sagrato, alle spalle del presidente sezionale Boffi, eravamo in tre ufficiali del btg. “Piemonte”, praticamente i soli superstiti, o quasi, degli 800 alpini che hanno preso parte prima all’occupazione di sorpresa, senza colpo ferire, all’alba del 31 marzo 1944, di tutte le creste di Monte Marrone, poi alla difesa, all’alba del lunedì di Pasqua del 10 aprile 1944, dal furioso contrattacco dei Gebirgsjäger della Edelweiss.

    Quindi, a fine maggio alla battaglia delle Mainarde per lo sfondamento della linea Gustav; infine alla risalita della penisola dal fronte di Cassino a quello di Bologna, sempre tallonando il nemico che si ritirava combattendo. Il tutto riportato nel diario “Una Guerra da Signori”, scritto allora e pubblicato nel 1972. I tre superstiti sono: il generale C.A. Luigi Morena, Medaglia d’Argento V.M., classe 1917, piemontese, il ten. col. Giovanni Corvino, classe 1922, di Foggia, valorosissimo ufficiale che, ferito in Russia dove era stato con il “Val Cismon”, si arruolò nel btg. “Piemonte” e il sottoscritto, ten. col. Sergio Pivetta, classe 1922, di Valdobbiadene, assegnato col grado di serg. AUC al btg. “Piemonte” e poi con quello di s.ten. al “Monte Granero”. Siamo vivamente grati al gen. Vecchio per la bella notizia anche perché, avendo tutti superato quota 90, questa è forse l’ultima occasione che ci viene offerta di ritornare sul monte Marrone dove nel 1975 abbiamo fatto erigere una croce alta 6 metri sormontata da un’aquila in procinto di spiccare il volo, opera dello scultore alpino Vittorio Piotti, ristrutturata nel 2011 dal gruppo di Mainarde (sezione Molise). Altri superstiti sono il generale Ezio Campanella, molisano, classe 1915; il generale di C.A. Giorgio Donati, valsusino, classe 1924; il sergente paracadutista alpino Arrigo Curiel, di Trieste, reduce anche di El Alamein e alcuni alpini non più in grado di partecipare alle manifestazioni. Non credo saremo più di due o tre. Per contro, la partecipazione degli alpini molisani e della popolazione, generosa ed ospitale, sarà senza dubbio al di sopra di qualsiasi aspettativa.

    Sergio Pivetta – Milano

    Caro Pivetta, ho dovuto stralciare gran parte del tuo scritto, per ovvie ragioni di spazio, privilegiando il ricordo dei protagonisti ancora viventi delle vicende del Monte Marrone. Quando ci sarà la manifestazione avremo anche modo di raccontarne la storia.