I motti e la loro epoca

    0
    2185

    Leggo con stupore la lettera di Riccardo Gismondi, al quale vorrei ricordare che il motto Dio-Patria-Famiglia risale al laico Giuseppe Mazzini, non certo al ventennio fascista. Chi ne vuole conferma può compiere una modesta ricerca, anche su internet. Inoltre ricordo bene che in molte nostre Adunate degli anni passati, vi erano cartelli con la scritta “Dio, Patria, Famiglia”. “Pro aris et focis” (l’equivalente, in latino, del motto Dio-Patria- Famiglia) è un detto usato dagli antichi autori per esprimere attaccamento a tutto quello che è caro e venerabile. Aggiungo che è il motto di molte famiglie e anche di reggimenti militari.

     

    Ne fanno uso, ad esempio, il Middlesex Yeomanry del Regno Unito, il Royal Queensland Regiment dell’Australia e i Victoria Rifles del Canada. In Italia fu il motto del 271º Reggimento fanteria “Potenza”, che ebbe vita tra il luglio del 1917 e il febbraio del 1919. Per finire, ritengo che Dio-Patria-Famiglia (o, volendo, “pro aris et focis”) possa essere il motto di tutti gli alpini. Certamente sintetizza i valori nei quali io credo, come uomo e come alpino.

    Nando Facchini

    Mi darai atto, caro Nando, che ogni epoca ed ogni potere politico adattano i motti secondo gli obiettivi da raggiungere. Pensa ad un motto fascista che recita: “Chi non è con noi è contro di noi”. Nel Vangelo, Gesù dice: “Chi non è con me è contro di me”. Secondo te dicono la stessa cosa? L’uno, quello fascista, intendeva evidenziare lo spirito di contrapposizione e belligeranza del tempo. Il secondo descriveva il rifiuto del Nazareno da parte dei Giudei a causa delle sue aperture universalistiche. Quindi esattamente l’opposto. Questo per dire che ognuno riempie le caselle secondo le proprie mire. Ciò detto penso che riscoprire il valore di Dio, della famiglia e della Patria sarebbe quanto di più utile per il bene di tutti.