Gente d’Abruzzo

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    Conobbi i primi abruzzesi diversi anni fa a Tarvisio, durante il servizio militare, e di essi mi piacque subito il forte carattere unito ad una grande generosità che arrivai a sperimentare personalmente nella Caserma Lamarmora di Tarvisio e soprattutto nel corso delle esercitazioni di tiro. 

    C’è però un gesto in particolare che non potrò mai dimenticare ed è ciò che avvenne in prossimità delle sorgenti del Piave, alle pendici del Monte Peralba (alto Cadore) dove si trovavano le nostre postazioni, dopo una violenta grandinata che determinò un ulteriore brusco abbassamento della già bassa temperatura (ci trovavamo infatti nelle Dolomiti Bellunesi a 1.830 metri alla fine del mese di maggio). Durante la notte mi vennero febbre alta e una tosse così forte che, con immediata e generosa spontaneità, un alpino del battaglione L’Aquila scambiò la mia coperta militare col suo caldo sacco a pelo. Ciò rese possibile non peggiorare ulteriormente il mio stato di salute (si trattava dei prodromi di una broncopolmonite). Negli anni non ho mai dimenticato quel gesto di carità cristiana, ma sono ad oggi risultate vane le ricerche sin qui esperite e non mi è stato sinora possibile rivederlo o quanto meno fargli sapere che è rimasto nel mio cuore (e nelle mie preghiere). L’Adunata svoltasi quest’anno a L’Aquila mi ha dato così la possibilità di poterlo almeno indirettamente ringraziare tramite i suoi conterranei riassaporandone così lo spirito, ricco di sani princìpi e valori che sono alla base di una società veramente giusta e solidale.

    Mauro Mocellin

    Colpisce come un gesto di carità fraterna sia riuscito a diventare il simbolo dell’animo di tutta la gente di Abruzzo. Il bene come il male “puliscono o sporcano” sempre anche gli altri. E se questa segnalazione ci facesse trovare il generoso compagno di avventura? Ce lo auguriamo di cuore.