Freikofel, museo all'aperto della nostra memoria

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    Questo è l’ultimo scritto del generale Gransinigh, deceduto il 3 marzo scorso per il repentino aggravarsi della malattia che sopportava da tempo con grande forza. Era una figura di riferimento degli alpini, un gentiluomo di vecchio stampo dalla grande capacità propositiva, tenace nel realizzare i suoi progetti. Conclusa la carriera militare si era dedicato alla storia, era molto attivo nell’Associazione, aveva fondato la rivista sezionale Carnia Alpina , era presidente dell’associazione Amici delle Alpi carniche che cura e gestisce il museo della Grande Guerra di Timau. I suoi funerali si sono svolti con grande partecipazione di alpini. Ai suoi familiari esprimiamo la nostra partecipazione. Questa non vuol essere una biografia: del resto sarebbe impossibile condensare in poche righe una lunga e meravigliosa vita. È solo una piccola testimonianza ed un saluto a un amico, a un grande Alpino che rimane fra noi.


    di Adriano Gransinigh

    Sull’arco alpino, e specialmente nel complesso carsico, gli eserciti italiano ed austro ungarico lasciarono sul campo di battaglia non soltanto i resti di tanti Caduti, ma spesso in impervi luoghi, caverne e gallerie armi, munizioni e attrezzature d’ogni specie. Ancora oggi sono ben visibili, quando non addirittura intatte, opere di architettura militare. Così come sono ancora visibili i segni lasciati dal conflitto: basta salire sull’Ortigara, sul Pasubio, sul Carso per rendersene conto.

    L'idea di porre mano ai numerosi guasti provocati dalla Grande Guerra venne nel 1972 al Commissariato o­noranze Caduti in Guerra (Onorcaduti), che si avvalse della preparazione storica del colonnello Antonio Fossati per iniziare i lavori di trasformazione dell’Ortigara in ‘Zona Sacra’. Alla realizzazione di o­norcaduti fece seguito quella della ‘Dolomitenfreunde’, un'associazione guidata dal colonnello austriaco Walther Schaumann che si avvalse di personale volontario appartenente a una quindicina di nazioni.

    Sulla scia di queste due organizzazioni ne sorsero altre, soprattutto in Alto Adige e in Cadore, che oltre ad impegnarsi nel ripristino della viabilità minore (trecento chilometri tra sentieri e mulattiere) crearono una serie di ricoveri e rifugi. Particolarmente interessanti i musei all'aperto in corrispondenza dei campi di battaglia nelle zone più significative (Passo Limo, Monte Piana, Marmolada, Punta Serauta, Pasubio, Strada delle 52 gallerie, Passo di Monte Croce Carnico, Bivacco della Pace, Sentiero Lagazuoi Piccolo), assicurando la salvaguardia di opere di valore storico ma anche perenne testimonianza della guerra e della necessità di cercare la pace.

    Dopo gli interventi dei volontari della Dolomitenfreunde in corrispondenza del Passo di Monte Croce Carnico e del Pal Piccolo, l’associazione ‘Amici delle Alpi Carniche ha realizzato il Museo all'aperto del Freikofel, lavorando con passione, stagione dopo stagione e avvalendosi di coordinatori capaci. Il 30 luglio dell’anno scorso il museo è stato inaugurato con un rito a suffragio dei Caduti celebrato dall’arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo, presenti numerose autorità italiane e austriache e tanti turisti. L’inaugurazione del Museo é stata preceduta, il 23 luglio, da una tavola rotonda dal tema ‘Musei all'aperto della Grande Guerra: realtà e prospettive per il territorio’.

    Quanto realizzato lo si deve a volonterosi appassionati di montagna e alla generosità di enti pubblici e privati che 1'associazione desidera ringraziare pubblicamente. L'encomiabile partecipazione di manodopera è stata fornita da 8 gruppi A.N.A. anche di altre regioni e 4 associazioni non alpine tra le quali una francese. Per la parte finanziaria, oltre alle offerte di numerosi privati, ci corre 1'obbligo di ricordare le assegnazioni veramente significative della Fondazione CRUP, B.I.M. (Bacini Imbriferi Montani), Provincia di Udine, Comunità Montana della Carnia e Regione Friuli Venezia Giulia.

    Quest’ultimo Ente ha potuto intervenire a favore dell'associazione Amici delle Alpi Carniche in virtù della legge regionale 21 luglio 2000 n. 14 ‘Norme per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storicoculturale e dei siti legati alla prima Guerra Mondiale’, lo strumento legislativo regionale che prevede, a livello associazioni, la conservazione di reperti, documenti nonché l'organizzazione in strutture museali, anche all'aperto. Ed è nello spirito di questa legge regionale che l’associazione Amici delle Alpi Carniche ha programmato di portare a termine quelli che vengono definiti ‘percorsi della memoria’, coinvolgendo anche gli istituti scolastici, legando il tutto al Museo Storico di Timau.

    In tale contesto saranno sviluppati laboratori didattici organizzati da Carnia Musei, saranno accompagnati gratuitamente in quota gli studenti ed i gruppi organizzati. In merito al Museo Storico di Timau, anche se ormai collaudato nel suo complesso (oltre ventiseimila visitatori nel corso della stagione, provenienti da 39 nazioni), è previsto che quest’anno inizino i lavori di potenziamento della struttura. Alla luce dello spirito che anima il direttivo dell'Associazione e della disponibilità di risorse, sarà necessario ricorrere ancora al volontariato. L'organizzazione sarà attiva da maggio.

    Chi è interessato a partecipare ai lavori in zona Freikofel potrà chiedere informazioni all'Associazione Amici delle Alpi Carniche di Timau, telefonando (o inviando un fax) al numero 0433 779168 o rivolgersi all' A.P.T di Paluzza, telefono e fax 0433 775344.