Fratellanza alpina

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    L’alpino partigiano Elso Tournour ci chiede di pubblicare una precisazione in aggiunta alla sua lettera apparsa nel numero di novembre circa il leale comportamento di alpini combattenti nelle due parti in lotta durante la Resistenza. Aderiamo di buon grado.


    Ritengo opportuno porre l’accento sulla fratellanza alpina che è sempre al di sopra delle parti. Fratellanza che si è estrinsecata in noi, partigiani del battaglione Susa, nel rispetto avuto per i prigionieri della compagnia SS italiane, composta da ex militari dell’Esercito italiano già internati in Germania (aderenti alla RSI, ndr) da noi catturati. La conseguenza è stata il rispetto delle Baite
    della borgata Santa Chiara di Giaglione, che allora occupavamo, da parte degli alpini della Monterosa informati da un appartenente delle suddette SS che noi, fiduciosi, nella fase del rastrellamento avevamo lasciato libero.


    Elso Tournour S. Antonino di Susa


    Sui monti di pietra può nascere un fiore cantava Gianni Morandi; dobbiamo
    convenire che è, letteralmente, il caso descritto dall’amico Elso.