Due nuove vie e una ferrata per il 140°

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    Per celebrare i 140 anni di fondazione del Corpo, il Comando delle Truppe Alpine ha promosso e curato l’apertura di due nuove vie alpinistiche e la realizzazione di una via ferrata. L’impresa è stata presentata a Bolzano al Circolo Unificato dell’Esercito, dal vice comandante delle Truppe alpine gen. D. Fausto Macor.

    L’alto ufficiale, dopo una breve riflessione sul significato e i valori degli alpini e sulla loro incondizionata disponibilità a favore della collettività sia in Patria che all’estero, ha ceduto la parola ai militari protagonisti delle imprese alpinistiche.

    “Anime alpine”, ha spiegato il 1° caporale maggiore Marco Farina è il nome scelto per la via di difficoltà elevata ed estrema, tracciata nel Gruppo del Monte Bianco, sulla Spalla dell’Aiguille de l’Eveque, da lui e dal caporale Francois Cazzanelli, appartenenti al Gruppo Alta Montagna del Centro Addestramento Alpino di Aosta, unità d’elite nel campo sci alpinistico.

    Il maggiore Antonio Scarano ha parlato della via ferrata, attrezzata in quatrro settimane dagli alpieri della brigata “Julia” a Pontebba (Udine) e intitolata al tenente Antonio Ferrante di Ruffano, eroico ufficiale degli alpini che combatté su vari fronti della seconda guerra mondiale e sopravvisse all’affondamento del piroscafo “Galilea” mentre rientrava in Patria dalla Grecia con il battaglione “Gemona”.

    Infine, il 1° maresciallo Giovanni Amort, effettivo al Comando Truppe Alpine, ha presentato l’impegnativa “Via del 140°” che, assieme al capitano Stefano De Stefani e il sergente maggiore capo Riccardo De Vescovi, ha tracciato sulle Dolomiti altoatesine, nel gruppo del Latemar, montagne care alle Truppe Alpine che a Bolzano hanno il loro Comando.

    Gli istruttori della Julia in parete.

    La presentazione del generale Macor.

    La via “Anime alpine”.