Dna Alpino

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    L’emozione, il ricordo, la speranza. Sono questi i sentimenti che al Teatro Comunale di Treviso hanno accompagnato l’incontro con le rappresentanze all’estero, riassunti nel momento più toccante, con la sorpresa di Danilo Cal, Capogruppo di Toronto che ha dedicato una poesia ad Angelo, il papà alpino del Presidente Favero. A simboleggiare il passaggio generazionale sono saliti sul palco i nipotini di Favero e il cappello del papà, posato su di un tricolore. 

     

    I piccoli portavano un manifesto con la scritta “Dna Alpini – Keep the Alpini name alive” (mantenete vivo il nome degli alpini) con il logo dell’Ana e la scritta “forever” (per sempre). Sono proprio questi i messaggi per il futuro che gli alpini del Canada diffondono nei loro incontri annuali, in particolare alla “Festa del nonno alpino” e alla “Festa della stella alpina”, quando i nipoti portano il cappello dei loro nonni «in modo da dare un messaggio ai nostri discendenti che si spera portino avanti i valori dell’Associazione, il nostro Dna», spiega orgoglioso Danilo.

    Sono stati 5 milioni i veneti emigrati negli anni ’50 e ’60, tra loro c’era anche il papà di Favero che ha vissuto sette anni in Australia. «È anche per questo che sento un affetto particolare per voi, siete qualcosa di splendido che porta il cuore italiano all’estero», ha ricordato il Presidente. Il problema annoso della diminuzione degli alpini all’estero dovuta all’età dei soci che avanza trova delle belle eccezioni, come quella del Gruppo autonomo di Vienna guidato da Tiziano Gavaz, al quale Favero ha consegnato il nuovo gagliardetto che l’indomani è stato portato per la prima volta in sfilata.

    Marco Barmasse, emozionato alla sua prima Adunata da delegato alle Sezioni all’estero, ha sottolineato la grande vitalità degli alpini emigrati, nonostante la diminuzione nei numeri (negli ultimi sette anni il calo dei soci ordinari è stato del 32%). La presenza a Treviso ha confermato questa vivacità con 20 Sezioni all’estero e tre Gruppi autonomi. Barmasse ha ricordato anche i prossimi appuntamenti, in particolare il 19º congresso in Nord America ad agosto e il 2º Raduno delle Sezioni europee a Petrosani (Romania) di fine settembre, senza dimenticare una bella realtà che ha unificato le testate europee in un unico giornale degli alpini all’estero, “L’Alpino in Europa” diretto da Giovanni Camesasca.

    Il Presidente della Commissione Ana Ifms Renato Cisilin e il segretario generale della Federazione Renato Genovese, hanno salutato i rappresentanti dell’International Federation of Mountain Soldiers, la Federazione dei soldati di montagna, formata dagli eserciti amici di altre nazioni, nata trent’anni fa per impulso dell’Associazione Nazionale Alpini. Degli undici Paesi aderenti alla Federazione erano presenti i rappresentanti di Slovenia, Svizzera, Bulgaria, Spagna, Germania e Francia. Salutato in modo particolare il gen. Topalov e i delegati della Bulgaria, ultima nazione che ha aderito alla Federazione.

    Il comandante delle Truppe Alpine gen. C.A. Federico Bonato ha sottolineato come l’Ana per la sua forza e le sue capacità sia unica e invidiata in tutto il mondo. Ha portato il saluto dei militari in armi e ha ricordato i Caduti, abbracciando in modo particolare il papà di Giovanni Bruno, alpino del 3º morto nel 2004 in Afghanistan.

    Il saluto delle istituzioni agli alpini all’estero è stato portato dal sindaco Giovanni Manildo, dal consigliere provinciale Giancarlo Iannicelli e da Federico Caner per la Regione Veneto. Hanno parlato del territorio, della forte emigrazione che ha però esportato all’estero capacità e dedizione al lavoro, tipica della popolazione veneta. «Per voi è un ritorno a casa – ha detto il sindaco – per riscoprire i valori di appartenenza che poi divulgate all’estero, esportando il nostro migliore brand».

    Matteo Martin