Si potrebbe parlare di evento preannunciato, in considerazione dell’alta sismicità congiunta ad alcune parti del territorio italiano. Le cose inaspettate al riguardo non mancano mai. Il resoconto per gli eventi che ci ha coinvolti come Protezione Civile è molto simile a ciò che si è sviluppato per il sisma de L’Aquila e dell’Emilia Romagna.
Seguendo chiare e consolidate procedure la linea di Comando dell’Associazione è stata prontamente attivata e alle ore 6 del 24 agosto i volontari Ana appartenenti alle unità cinofile da soccorso e a quella alpinistica della Sezione Abruzzi erano già operativi sui luoghi del disastro più prossimi alla loro stanzialità. Appena dopo il Dipartimento nazionale ha attivato la nostra Colonna Mobile, prevedendo l’invio sul campo delle squadre di esploratori.
È stato da subito chiaro che le molteplici attività di addestramento e formative non sono state inutili: a sei ore dal sisma eravamo pronti a partire, con tutta la complessità delle attrezzature al seguito, idonee ad installare un campo di accoglienza per 250 persone. Tralascio le interferenze che il Dipartimento nazionale ha tollerato in merito alle forze che sono intervenute, oltrepassando il principio che impone di attivare prima di tutto le forze del territorio. La nostra Associazione ha comunque risposto con grande dispiegamento di volontari, inquadrati nelle Colonne mobili regionali. Ad oggi (fine settembre, n.d.r.) siamo intervenuti con i volontari nella Colonna Mobile regionale del Friuli Venezia Giulia, della Provincia autonoma di Trento, dell’Emilia Romagna, delle Marche, dell’Abruzzo, della Toscana, del Molise e della Lombardia.
La partecipazione e le presenze dei volontari, assai differenti da Regione a Regione, evidenziano che le Sezioni dislocate sul territorio lavorano, in tempo di pace, per un efficace coinvolgimento della nostra Associazione. In particolare è da segnalare la presenza di Ana Regione Emilia Romagna che, oltre a rappresentare l’ossatura portante della Colonna Mobile, ha ricevuto l’esclusivo incarico di allestire tutte le strutture provvisorie per la comunità di Montegallo (Ascoli Piceno). In seguito al protrarsi delle scosse, alcune di forte intensità, abbiamo risposto con prontezza, in particolare alle richieste della Regione Abruzzo, per l’installazione di grandi padiglioni per l’accoglienza degli sfollati, utilizzando strutture di esclusiva proprietà Ana dislocate nei magazzini di Massa Carrara, Latina e Atessa, montate con perizia dai volontari che ne assicurano la custodia.
Dalle immagini dei mass media tutti avranno potuto notare la sproporzione tra sfollati e volontari impegnati, per non parlare degli attendamenti installati e utilizzati. Questa sovrabbondanza di mezzi impiegati permette di rilevare senza alcun dubbio che non ci sono state critiche sull’efficienza, né sull’affidabilità dei soccorsi. Altra attività fondamentale è stata quella conseguente all’esigenza di predisporre strutture per un concreto e indifferibile inizio dell’anno scolastico. La Colonna Mobile Ana (con le Sezioni di Abruzzi, Bergamo, Brescia, Milano, Pavia, Belluno, Padova, Treviso, Valdagno, Valdobbiadene, Verona, Vicenza, Vittorio Veneto, Latina) ha risposto con prontezza e funzionalità allestendo in soli due giorni un complesso scolastico “tendato” di circa 600 metri quadri e permettendo, nella scuola di Arquata del Tronto (Rieti), l’apertura regolare delle lezioni il 15 settembre, come previsto dai programmi ministeriali.
A questa operazione la Colonna Mobile Ana ha contribuito in maniera determinante con le Sezioni Abruzzi e Latina, che ha predisposto strutture nei Comuni di Cittareale, Gualdo del Tronto, e Acquasanta. Al 18 settembre le giornate uomo svolte dai volontari di Protezione Civile Ana sono state 3.054. Faccio notare che dividendo per le 24 giornate in cui siamo stati operativi si ottiene una media di 117 volontari ogni giorno, presenti nel cratere del sisma. Ma dov’eravamo? Mi fanno notare che i mass media ci hanno dedicato veramente poca visibilità. Ma allora il motto nec videar dum sim (non per apparire, ma per essere) vale ancora?
Giuseppe Bonaldi