Contro le fake news

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    Sono un tesserato e leggo volentieri gli articoli che rievocano le guerre combattute dagli alpini con i loro immani sacrifici. Ritengo giusto e doveroso il perenne ricordo e un ringraziamento va fatto al giornale L’Alpino. Ho letto e riletto l’editoriale, “Il pericolo delle notizie false”: lo scritto onora il giornale e tutti gli alpini che hanno sacrificato la loro vita o che hanno subito mutilazioni nel credo di una Italia migliore. La politica oggi fa rivoltare nelle tombe gli alpini perché hanno fatto della politica una prostituzione ed una spelonca di ladri e truffatori. 

     

    Rinnovo l’onore dovuto a lei direttore Bruno Fasani e al suo giornale e chiudo questa mia con l’augurio che il suo articolo entri nella coscienza dei lettori.

    Davide Andrioletti

    Grazie Davide degli apprezzamenti. Da buoni alpini noi combattiamo le Fake News con il nostro stile di vita, evitando cioè di avere doppie verità, quelle della nostra mente e quelle delle nostre parole. Pane al pane, come si diceva una volta, perché i nostri rapporti umani abbiano sempre la fragranza dell’autenticità. Anche lei dall’alto della sua età ed esperienza alpina parla di Fake News, che ormai sono entrate a pieno titolo nel gergo comune e spiega chiaramente cosa sono e cosa stanno causando nel mondo digitale attraverso i social network. Sì è vero la gente tante volte ci crede e la notizia non è più il fatto, ma l’emozione che produce e la rabbia che fa nascere. Io però, credo che sia ancora contenuto il danno che sta causando internet, anche perché sono ancora pochi quelli di 80 anni come me che navigano nel mare digitale. Il danno, e anche grosso, lo causa di più la televisione, non c’è canale dove le Fake News, notizie false, bugie o balle non regnino sovrane, specialmente ora sotto le elezioni. I governi, proprio perché governi, dovrebbero governare questo stato di cose, ma sono proprio loro i maggiori responsabili di questo andazzo. Sì, sarebbe la più bella notizia se tornasse non tanto il sevizio gratuito per il bene del Paese, anche, quanto la leva, che io da ex militare, ho sempre ritenuto essere una vera scuola di vita. Giuseppe Iovino Hai ragione a dire che noi “vecchietti” abbiamo qualche anticorpo in più, ma quello che ci deve preoccupare è il futuro e quello è in mano ai nativi digitali, che ascoltano più il computer dei nonni.