CIVIDALE Un aiuto ai disabili, nel nome di don Gnocchi

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    Un primo concreto aiuto al mantenimento dell’istituto di riabilitazione per bambini disabili, che si trova a Siroki Brijeg, vicino alla città di Mostar, in Bosnia Erzegovina, è venuto dagli alpini della Sezione e dall’Associazione Fuarce Cividat. Nel corso di un incontro a Milano sono stati consegnati a mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione don Gnocchi, seimila euro.

    Erano presenti il presidente della Sezione Rino Petrig, il generale Maurizio De Stefani presidente di Fuarce Cividat, Gianni Cedermaz, già presidente sezionale e il col. Massimo Panizzi, che è il comandante dell’8º Alpini di Cividale, un reggimento gemellato con la Fondazione don Gnocchi. Il perché di questo stretto sodalizio, lo ha riassunto lo stesso colonnello Panizzi: L’8º Alpini, che oggi dà il suo contributo alla soluzione pacifica di crisi internazionali, quali quelle in Kosovo e in Afghanistan, è felice di poter avere quale modello ed esempio da seguire un uomo che ha dedicato la sua vita prima ai suoi alpini, poi all’intera umanità sofferente e il cui messaggio continua a vivere oggi, più forte che mai, attraverso le sue opere .

    L’istituto di Siroki Brijeg è stato realizzato nel 2004 dalla Fondazione, con l’aiuto della Regione Lombardia, del ministero degli Esteri e la collaborazione dell’Associazione Mir i Dobro (pace e bene), che ha assistito la popolazione della zona durante la guerra. Attualmente l’istituto ospita 35 ragazzi e ad altri 20 assicura cure ambulatoriali. Sono seguiti da personale specializzato, che viene formato sul posto e costituisce un punto di riferimento per le conoscenze tecniche e metodologiche sia per le scuole del Cantone che per le associazioni locali che si occupano di assistenza e recupero dei disabili. Un apporto significativo nell’ambito della formazione degli assistenti e dei tecnici viene dalla collaborazione con il centro Bergamini di Falconara e della stessa Fondazione don Gnocchi.

    Questo primo contributo degli alpini in congedo è una goccia nel gran mare del bisogno delle popolazioni bosniache, ma è significativo perché è un segno tangibile della vicinanza degli alpini in congedo agli alpini in armi che in quei territori svolgono la loro missione di pace e di ristabilimento di normali condizioni di vita. Che tutto ciò si svolga nel nome di don Gnocchi, costituisce un valore aggiunto a questa collaborazione, alla quale possono partecipare anche le altre sezioni friulane e venete.