L’Alto Adige è una terra verde, una terra di boschi e di prati che con i suoi torrenti, ruscelli e con laghi più o meno grandi appare alle anime sensibili un territorio fiabesco e incantato. Le bellezze naturali però non sono le sole a poter far innamorare chi si accinge a calpestare il suolo altoatesino. Esse infatti, da soggetto principale di un magnifico quadro, diventano sfondi degni del miglior pittore allorché il protagonista della scena è uno dei cinque agglomerati urbani più caratteristici della provincia, Brunico, Merano, Bressanone, Vipiteno e Bolzano, circondate da dolci declivi che mutano il colore a seconda delle stagioni e rappresentano con Bolzano – città della quale scriveremo nei prossimi numeri – altrettante “perle dell’Alto Adige”. Ognuna di queste località affonda le proprie radici in un passato che ancora oggi le caratterizza e le rende ideali per trascorrere delle indimenticabili giornate respirando, insieme all’aria fresca, l’intrigante fragranza della storia.
BRUNICO – Passando attraverso antiche porte medievali si entra in Brunico. Attraversata dalla Rienza, la città viene menzionata per la prima volta in un documento ufficiale nel 1256 ed è l’unica che, nella provincia di Bolzano, prende il nome dal proprio fondatore: il principe vescovo Bruno von Kirchberg. Egli fece anche edificare il castello che dall’alto domina il centro abitato. Fu nel XIV e nel XV secolo però che Brunico fiorì grazie ai traffici mercantili che da Augusta arrivavano a Venezia. Sempre in quel periodo prese vita la scuola di pittura pusterese che sfornò maestri del calibro di Michael e Friedrich Pacher. Camminando per la via Centrale, arteria principale del centro storico, alla vista delle finestre a sporto e dei timpani merlati che ornano gli edifici, non è inusuale perdersi a fantasticare sui tempi passati e sulle genti che secoli or sono hanno fatto tappa nella cittadina pusterese. A sud di Brunico si innalza la rinomata località sciistica di Plan de Corones che ogni anno ospita numerosi appassionati di sport invernali, ma che anche d’estate offre la possibilità a tutti gli appassionati di montagna di gustarsi panorami mozzafiato. Brunico ospita le caserme militari “Lugramani” e “De Cobelli”. Oggi rimane attiva solo la prima ed è una delle sedi del 6° Alpini.
BRESSANONE – Tramite antiche porte (Porta Sabina, Porta San Michele e Porta Sole) è raggiungibile anche la città di Bressanone, la più antica della Contea del Tirolo. Fondata nel lontano 901, essa sorge su un insediamento che risale addirittura all’età mesolitica e venne integrata nella sfera d’influenza romana nel 15 a.C. da Druso. Nella storia della città sono però gli anni che vanno tra il 960 e il 990 quelli che hanno dato l’impronta principale all’immagine della città. In quell’intervallo di tempo infatti ci fu un forte sviluppo dell’edilizia ecclesiastica che portò i vescovi di Sabiona a trasferirsi in città e all’erezione di una prima versione del Duomo. Da quel momento Bressanone divenne il nucleo spirituale di diocesi di grandi dimensioni, arricchita nel 1607 dalla fondazione dal seminario. La abbondanza di architetture religiose come la cattedrale, il battistero di San Giovanni Battista, l’antico chiostro romanico ricco di immagini ricavate dalle Sacre Scritture, la parrocchia San Michele e le numerose chiese e chiesette rendono la cittadina della Val d’Isarco una meta imperdibile non solo per i fedeli, ma anche per gli amanti dell’architettura. Nella città erano presenti diverse caserme della brigata alpina Tridentina. Oggi rimane soltanto la sede del Comando della Tridentina, nel palazzo Reverberi.
MERANO – Ai piedi di quattro importanti valli altoatesine (Val Venosta, Val Passiria, Val d’Adige e Val d’Ultimo) si trova invece la terza delle cinque “perle dell’Alto Adige”: Merano. Seconda per numero di abitanti dopo Bolzano, la città è attraversata dal torrente Passirio. Sviluppatasi nel corso del 1200 sotto i conti del Tirolo e divenuta un importante centro commerciale nel secolo successivo, Merano rimase formalmente capitale della contea del Tirolo fino al 1848. In età romana la zona dove sorge oggi l’attuale città era conosciuta come Maia, dea della fecondità e del risveglio naturale in primavera. Già l’antico popolo aveva quindi intravisto il potenziale di un luogo che negli anni ha sempre attirato una gran quantità di turisti, grazie anche alle buone parole spese dagli esperti sul suo clima mite e sulla qualità dell’aria. Personaggi del calibro dell’imperatrice Sissi e degli scrittori Franz Kafka e Gottfried Benn hanno scelto Merano come meta delle loro vacanze. Il fiore all’occhiello della città è oggi rappresentato senza dubbio dalle Terme, ideali per trascorrere momenti di relax e famose per le proprietà curative dell’acqua, ma anche il castello principesco e l’ippodromo realizzato a cavallo tra le due guerre sono due costruzioni che per motivi diversi attirano molti visitatori ogni anno. Merano è stata sede della brigata alpina Orobica fino al 1991.
VIPITENO – La meno popolata e la più distante dal capoluogo altoatesino tra le “perle dell’Alto Adige” è Vipiteno. Situata a pochi chilometri dal confine austriaco, è inserita nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e costituisce un ponte tra le culture italiana e tedesca. La leggenda narra che il primo abitante della moderna città fu uno storpio pellegrino di nome Störz e che oggi figura nello stemma cittadino sotto le ali dell’aquila tirolese. Più probabilmente il soggetto nello stemma rappresenta i tre ospizi che il paese ospitava in passato. A Vipiteno si trova la caserma “Menini-De Caroli”, sede del 5° Alpini. Tutte queste città, insieme alla quinta “perla” Bolzano, ospitano nel periodo natalizio i caratteristici mercatini tra lucine colorate, alberi di Natale, tipici dolci profumati; piacevoli musiche, oltre a creare un ambiente romantico, aiutano i visitatori ad alienarsi dalla quotidianità e a lasciarsi avvolgere da un’atmosfera in cui spazio e tempo sembrano non esistere più.
(Informazioni presso azienda soggiorno e turismo di Bolzano, 0471-307000)