Quella che stiamo per raccontare è una di quelle storie commoventi che fanno bene ai protagonisti e a tutti noi per quello che ci lasciano nel cuore. Tutto iniziò lo scorso mese di marzo, quando su L’Alpino , nella rubrica Alpino chiama alpino viene pubblicato un trafiletto nel quale Giuseppe Amadini cerca notizie dello zio Giuseppe Pe, mitragliere del btg. Val Chiese, 253ª cp., comandata dal capitano Giorgio Gaza, andato avanti nel gennaio del 1943 durante la ritirata di Russia.
Grazie alla pubblicazione sulla nostra rivista Giuseppe Amadini viene contattato da Franco Pantani, reduce di Russia, commilitone nonché porta munizioni di Giuseppe Pe, che vide morire l’amico, colpito da una pallottola in pieno viso. Non trovo le parole per esprimere quello che sta succedendo, emozione, stupore e gratitudine si confondono e le lacrime non sono lontane , questo scrive alla redazione Giuseppe Amadini qualche giorno prima dell’incontro con il reduce Pantani.
L’incontro tra i due si trasforma in una giornata memorabile, con la testimonianza di Franco Pantani che permette a Giuseppe Amadini di colmare un vuoto riguardo gli ultimi momenti di vita dello zio, grazie ai racconti di colui che gli visse a fianco nei terribili giorni della ritirata. Ma le sorprese per Giuseppe Amadini non finiscono qui. Nel mese di giugno alla nostra redazione arriva una lettera di Giorgio Gaza, il capitano di allora, che vuole mettersi in contatto con il nipote di Pe per dargli notizie dello zio che aveva conosciuto in Russia quando comandava una compagnia del Val Chiese.
Per una serie di vicissitudini, Giuseppe Amadini e l’allora capitano Giorgio Gaza non sono ancora riusciti a riabbracciarsi ma contano di farlo la prossima primavera, quando Amadini (che abita a Ginevra) lo raggiungerà in Germania. In attesa della foto del loro incontro pubblichiamo quella del ritrovo avvenuto a Carpineti tra Giuseppe Amadini e il reduce Franco Pantani. Nella foto posa tra loro il sindaco di Carpineti Nilde Montemerli, il presidente della sezione Reggio Emilia Ivo Castellani, oltre agli alpini del gruppo di Carpineti e Valestra nonchè il nipote di un disperso che Amadini ha conosciuto sul Don quando entrambi cercavano notizie dei rispettivi zii. (v.m.)