‘L’Italia chiamò: sì!’ e il Tricolore tocca il punto più alto del pennone e prende a sventolare. È l’alzabandiera che come da cerimoniale apre l’Adunata in un clima effervescente, carico di emozione che domenica sera si tramuterà in sentimento, in ricordo indelebile.
A Pordenone, in piazza XX Settembre, venerdì mattina davanti alla Casa del mutilato sono schierati il Labaro dell’Associazione, il picchetto armato del Terzo da Montagna, i vessilli, i gagliardetti e i gonfaloni per questa cerimonia solenne nella sua essenzialità. E ora che la nostra Bandiera sventola, il corteo lascia in modo ordinato la piazza per giungere davanti al monumento e deporre una corona.
Sulla lapide una frase: ‘Ai Caduti per la Patria’ che leggiamo e rileggiamo mentre suonano le note del Piave prima e del Silenzio poi. Ognuno ha un ricordo da spendere su questa musica. Per un vecio, per un alpino amico andato avanti, per i soldati che si sono sacrificati perché questo Paese fosse un posto migliore. Chiude il ‘Riposo’, si rompono le righe, alpini e pordenonesi si mischiano e diventano folla che lenta riempie vie e piazzette. Qualcuno indugia per un’ultima occhiata al Tricolore che segue i capricci del vento. Poi si gira e va, perché è già Adunata.
Mariolina Cattaneo