Bagliori di guerra

    0
    31

    Erano anni infiammati quelli che per primi si affacciarono al nuovo secolo, il Novecento. Una pace ingannevole legava tra loro le potenze europee. Come un liquido che borbotta in una pentola e ribollendo minaccia di tracimare da un istante all’altro. Uno scenario complesso disegnava una carta europea vincolata da alleanze, patti segreti e promesse illusorie; una divisione in blocchi che come un muro si ergeva su un terreno minato pronto a saltare in aria. La Triplice Alleanza del 1882 univa anche militarmente l’Italia alla Germania e all’Austria-Ungheria.

    L’Inghilterra dal canto suo, non poteva starsene in disparte ad assistere alla corsa tedesca agli armamenti, a una potenza che cresceva e diveniva forte. Si riavvicinò quindi alla Francia e nel 1904 si strinse in un’alleanza con quest’ultima e con la Russia. Erano le tre potenze dell’Intesa. Quattro anni più tardi l’Impero Austroungarico riuscì ad ottenere l’annessione della Bosnia-Erzegovina dopo lo sgretolamento dell’Impero turco nei Balcani, tutto questo a scapito della Serbia che rivendicava, invece, un ruolo da protagonista e uno sbocco sul mare.

    Il nazionalismo serbo gridava prepotente all’indipendenza; con una serie di attentati terroristici preoccupò il governo centrale di Vienna e, con l’attentato del 28 giugno 1914 nel quale vennero assassinati l’Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, lo costrinse a dare avvio alle ostilità. L’Austria-Ungheria e la Germania dichiararono guerra alla Serbia il 28 luglio 1914. Poco più tardi la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia, invase il Belgio e costrinse l’Inghilterra a scendere in campo.

    Le alleanze che univano i due blocchi opposti l’uno all’altro divennero meccanismi fatali su un terreno saturo di esplosivo. Allorché le colonie delle potenze europee si mossero con intenti bellicosi trasformarono quella guerra, fino ad allora circoscritta, nel primo conflitto mondiale. L’Italia, invocando giustamente l’articolo 7 del Trattato, si dichiarò neutrale, restando spettatrice solo per poco.