Arrivederci, Julia

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    “Arrivederci Julia”: la brigata in partenza per l’Afghanistan per dare il cambio alla gemella Taurinense ha ricevuto il saluto della gente e delle autorità di Udine. La cerimonia si è svolta il 1° marzo alla caserma “Pio Spaccamela”, presente il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano e il comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj. L’ANA era rappresentata al massimo livello con il Labaro e il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato da numerosi consiglieri.

     

    Fra le autorità civili, il prefetto di Udine Ivo Salemme e il sindaco Furio Honsell, a suggello del forte legame fra le istituzioni e la gente friulana con la brigata alpina, un tutt’uno con la storia di questa terra. L’importanza, i pericoli e le ricadute internazionali della delicata missione degli alpini della Julia sono stati ricordati dal generale Graziano nel suo saluto.

    Ha rivolto il suo pensiero ai Caduti della brigata in missione di pace e ringraziato i famigliari degli alpini dei cinque reggimenti “perché so quanto sia difficile il distacco, seppur temporaneo dai propri cari”. Rivolgendosi direttamente agli alpini schierati ha continuato: “Voi sarete impegnati in una missione complessa in una situazione ancora fortemente instabile, in condizioni ambientali difficili nella fase delicata e sensibile qual è quella del momento del passaggio della responsabilità fra le forze multinazionali e il nuovo esercito afghano. È la fase più delicata di ogni missione, non è il momento di abbassare la guardia perché se è vero che la popolazione afghana vuole la transizione esiste una componente che combatte la stabilità e combatte la forza multinazionale.

    Il nostro compito è garantire la prosecuzione di questo processo”. “La vostra è una missione che ha molti aspetti – ha proseguito il generale Graziano – “diplomatici, militari, umanitari e di assistenza, in cui ogni singolo militare rappresenta il Paese e il cui errore commesso si riverbera su tutto il teatro afghano”. E, ricordando l’attuale crisi economica che il nostro Paese sta attraversando e la conseguente ristrutturazione dell’Esercito che punta sulla qualità e la professionalità, Graziano ha esortato gli alpini “a ricambiare la fiducia e la stima che il Paese continua a tributarci”. Rivolgendosi poi al Comandante dell’unità alpina ha detto di avere piena fiducia nel generale Ignazio Gamba “che venti anni fa era uno dei miei comandanti di Compagnia in Mozambico, impegnato nell’operazione “ONUMOZ”.

    Oggi lo vedo partire con serenità, consapevole del suo ruolo e con la decisione e la determinazione di un comandante coraggioso. Alpini della Julia – ha concluso il gen. Graziano – partite consapevoli che l’Esercito e la nazione sono e saranno orgogliosamente al vostro fianco”. La cerimonia si è conclusa con il conferimento della Croce d’argento al Merito dell’Esercito e dei gradi di primo maresciallo al caporal maggiore Luca Barisonzi, ferito in un agguato terroristico in Afghanistan il 18 gennaio 2011 a Bala Murghab. È stato un momento molto intenso, vissuto con commozione anche dai tanti alpini schierati con vessilli e gagliardetti accanto al Labaro.

    Quando questo numero del nostro mensile andrà in stampa, la Julia sarà in Afghanistan quasi da un mese, avendo assunto la responsabilità del comando delle forze NATO della regione occidentale, a leadership italiana con base a Herat. Dal comando della Julia dipendono circa 5.500 militari di 10 diverse nazioni; di questi, oltre 3.000 sono i militari italiani appartenenti all’Esercito e ad altre Forze Armate e Corpi dello Stato. Per la Julia, una delle Unità di punta dell’Esercito italiano, si tratta della sesta missione multinazionale, la terza in Afghanistan. La prima è stata giusto vent’anni fa, con l’Operazione ONUMOZ in Mozambico, dove nell’ottobre del 1993 la brigata assunse la responsabilità del Contingente italiano avvicendando gli alpini della Brigata Taurinense. Anche in quest’occasione, in Afghanistan, le due brigate si passeranno il testimone.

    Igor Piani


    CROCE D’ARGENTO AL MERITO AL 1° MARESCIALLO LUCA BARISONZI

    Il comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj e il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano pongono in testa a Luca Barisonzi il cappello con i gradi di primo maresciallo dell’8° Alpini.

    Poco prima il gen. Claudio Graziano aveva insignito il giovane alpino con la Croce d’Argento al Merito dell’Esercito con questa motivazione: “Giovane graduato alpino in servizio presso un avamposto nell’area di Bala Murghab, riusciva a far palesare le reali intenzioni di un militare afgano che con un atteggiamento anomalo si avvicinava al perimetro difensivo.

    In particolare, consentiva di limitare le conseguenze dell’azione stragistica grazie allo spiccato intuito, alla straordinaria chiarezza d’intenti e all’esemplare determinazione, pur rimanendo nel corso dell’intervento gravemente ferito. Bala Murghab (Afghanistan) 18 gennaio 2011”.