Alpino nel cuore

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    Valtellinese di nascita, figlio di alpino combattente e ferito nella prima guerra mondiale, pronipote di combattente nella terza guerra di indipendenza, non mi è stato concesso di essere alpino, di portare il cappello cui tanto tenevo. Ho servito in altra Arma. Ma nel mio intimo sono rimasto sempre alpino: portare il cappello vuol dire attaccamento alla Bandiera, amor di Patria, sacrificio, solidarietà, sangue, quel sangue alpino versato su tanti campi di battaglia. Ancor oggi questo grande Corpo fa pienamente il suo dovere, con grande onore in varie parti del mondo.


    Leonardo Marchettini Roma


    Lei è un amico degli alpini : come tanti altri suoi colleghi ci dà una lezione di alpinità che, purtroppo, manca ad alcuni alpini per anagrafe militare: mi riferisco ai trabiccolari delle adunate, a coloro che frequentano le assemblee di partito con la nostra insegna, ai tiepidi che non sentono il dovere di iscriversi all’ANA. Una bella prova di amore la sua: e non si rammarichi per non aver portato il cappello; non è quello che fa l’alpino, ma ciò che si coltiva nel cuore: e lei ne è un esempio.