
Fatto dopo fatto, il racconto si snoda con abbondanza di particolari che rendono giustizia all’impresa degli alpini, al loro sacrificio, alla tenacia con la quale hanno combattuto contro avversari altrettanto irriducibili – gente di montagna, da una parte e dall’altra – che sfidavano la morte “sulle nude rocce, sui perenni ghiacciai”. Che restavano sepolti sotto l’apocalisse provocata dalle mine, sfidavano reticolati e gas, inverni polari. Così, ecco una nuova lettura dei fatti sul Monte Nero, della guerra di mine, la battaglia del Castelletto… Scrive Piero Pieri: “Che spettacolo, pur fra quelle tenebre si presentò ai vincitori: enormi massi di roccia accavallati, sconvolti, squarciati dallo scoppio era lì… qualche cadavere si svelava incastrato fra i macigni…”. Poi sarebbero stati il Freikofel, la Strafexpedition, l’Ortigara, il Pasubio, il Grappa, Caporetto e Vittorio Veneto. Ma già si profilava il secondo conflitto, con la breve campagna di Francia e le tragedie di Grecia e di Russia. La nostra tormentata storia del Novecento, un tutt’uno con quella degli alpini. Fino ai nostri giorni. |
6 VOLUMI A CURA DI STEFANO GAMBAROTTO, ENZO RAFFAELLI E ROBERTO TESSARI |
ALPINI LE GRANDI BATTAGLIE, LE GRANDI IMPRESE |
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