All’alba: zaino in spalla e via, in montagna

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    Milleduecento alpini dei reggimenti della brigata Taurinense nella seconda e terza settimana di luglio hanno compiuto un training in montagna che comprendeva marce, momenti formativi e addestrativi, 22 ascensioni, pernottamenti in quota lungo tutto l’arco alpino compreso dal Biellese alle Alpi Liguri e uno sviluppo del “Modulo movimento in montagna” di 854 chilometri.

    “Dopo i sei mesi trascorsi in Afghanistan è arrivato un momento fondamentale per noi della Taurinense, con l’addestramento alla montagna che rimane uno dei momenti centrali e naturali nella vita di una grande unità alpina, anche perché rappresenta un’occasione unica per riscoprire i legami tra gli alpini e il territorio”, ha dichiarato il generale Francesco Figliuolo, comandante della brigata di stanza in Piemonte. Tra le ascensioni più importanti figurano il monte Ghilè (quota 2.998, 2° Alpini), il monte Unghiasse (q. 2.939, 3° Alpini), il monte Mongione (q. 2.630, 1° artiglieria da montagna) e il monte Mars (q. 2.600, Reparto Comando).

    Per centinaia di giovani alpini appena arruolati sarà la prima esperienza in assoluto sui sentieri delle Alpi, con marce di difficoltà progressiva e in assetto regolamentare con arma e zaino affardellato. In montagna, dunque, con vero spirito alpino. Valga, per tutti e senza voler far torto alle altre compagnie della brigata, un momento dell’escursione della 22ª “Impavida”, del 2° Alpini di Cuneo.

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    La comanda il tenente Marco Manera, torinese di 28 anni, impegnato con i suoi cento uomini e donne – reduci dalla missione in Afghanistan in uno dei posti più caldi della regione – in una serie di marce sulle Alpi Marittime, con uno sviluppo totale di oltre 10.000 metri di dislivello in dieci giorni. Partenza all’alba in perfetto ordine di marcia, con armamento e zaino da 20 kg in spalla, il comandante in testa e i plotoni a seguire, suddivisi in squadre da dieci distanziate in modo regolare, con la squadra soccorso – composta dagli alpini più robusti e guidata da una alpina – a chiudere la formazione.

    Il 19 luglio c’è stata l’ascensione alla Rocca dell’Abisso, 2.755 metri sul livello del mare, con quasi 900 metri da colmare partendo dal Forte Centrale, a pochissimi metri dal confine con la Francia, sul Tenda. La prima sera il pernottamento in quota, all’interno di tende biposto, dopo una marcia di trasferimento da Limonetto.

    Ogni ora di cammino si fa una breve pausa, e prima di riprendere, lungo il sentiero in salita si fanno 22 flessioni con lo zaino sulla schiena, tante quanto il numero della compagnia. All’arrivo nei pressi del Forte, quelli della 22ª non sembrano affatto stanchi: dopo essersi cambiati la maglietta e attinto dalla propria riserva di viveri e acqua, qualcuno tira fuori un pallone da rugby e dà inizio ad una partita improvvisata, a quasi 2.000 metri di altitudine.

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    Non sono state diverse le giornate per le altre compagnie e reparti comando. A corollario della cronaca del training aggiungiamo che la fanfara della Taurinense si è esibita con un programma organizzato per il 150° dell’unità d’Italia, con concerti a Groscavallo, a San Bartolomeo di Pesio, a Costigliole Saluzzo e a Sagliano Micca. Grande successo e partecipazione di cittadini e turisti.

    Maggiore Mario Renna
    Relazioni Esterne Brigata Alpina Taurinense