ABRUZZI Canistro in festa e nuova sede per il 20 compleanno del gruppo

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    L’inaugurazione di una nuova sede è per gli alpini sempre occasione di grande festa. È l’unica associazione che continua imperterrita per la sua strada nonostante il nefasto passaggio dalla leva obbligatoria all’esercito professionale: non che quest’ultimo sia inutile, anzi proprio il contrario, ma poteva essere ricercata una via mediana che non eliminasse la leva che era una vera palestra di vita per i giovani, anello di congiunzione fra i banchi della scuola e l’ingresso nella società.
    Ci si chiederà cosa c’entri la sospensione della leva obbligatoria con una nuova casa degli alpini. C’entra, c’entra, perché dimostra che gli alpini vanno per la loro strada e da quegli inguaribili romantici qual sono continuano a essere quello che sono: alpini.
    Ecco perché c’è stata una grande festa a Canistro, per la nuova sede del gruppo, nel ventesimo anniversario della sua costituzione, concessa in comodato agli alpini dall’amministrazione comunale. La sede è stata intitolata ad Antonio Natalia, che fu il fondatore del gruppo ed un’esemplare figura di cittadino e di alpino. La dedica è stata particolarmente commovente anche per la presenza dei figli di Natalia Giovanni, Mauro, Laura e Giuliana. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente della sezione Abruzzi Ornello Capannolo con il capogruppo di Canistro Augusto Paolini, i quali hanno accolto il sindaco Angelo Di Paolo con gli assessori comunali, il presidente della Comunità montana Enzo Palermini, i rappresentanti delle associazioni d’Arma, in particolare dei Carabinieri, e i locali responsabili dell’Avis. E poi c’erano tantissimi alpini: il vice presidente vicario della sezione Enrico Tabellione, il direttore del giornale sezionale L’Alpino d’Abruzzo Mario Salvitti, il segretario della sezione Angelo Prato, i consiglieri sezionali gen. Antonio Purificati, Walter Fasciani, Antonio Petricca e Carmine d’Eramo. E poi gli alpini dei gruppi di Luco dei Marsi, San Pelino, Ortucchio, Balsorano, Civitella Roveto, Morea, Civita d’Antino, Capistrello, Collelongo, Castellafiume, Ocre, Venere e di villa Celiera, nonché una rappresentanza della sezione di Napoli.
    Poi, tutto come da tradizione: sfilata per le strade della cittadina al suono della fanfara sezionale e della Banda musicale di Canistro, deposizione di una corona al monumento eretto in memoria dei Caduti. Quindi le note dell’Inno nazionale, seguite da quelle dell’epopea del Piave, e i discorsi di circostanza.