Alpino fra gli alpini, il presidente del Senato Franco Marini, che ha reso gli onori al Labaro al fianco del presidente nazionale Corrado Perona
Complice un fine settimana dal clima estivo, il raduno del 4º raggruppamento organizzato dalla sezione di Roma con il supporto dei gruppi del Reatino, ha visto una massiccia partecipazione di gruppi e delegazioni delle sezioni dell’Italia centro meridionale, dalla Toscana alle Marche, fino alla Sicilia, oltre a rappresentanze del Veneto e della Lombardia.
Il Raduno ha preso il via venerdì 21 settembre sul Monte Terminillo, e non poteva essere altrimenti. Nel pomeriggio gli alpini della sezione di Roma hanno festeggiato il Santo Patrono, San Maurizio, nella chiesetta simbolo della Madonna della vittoria , tempio votivo delle penne nere. Nonostante fosse solo un prologo della tre giorni di festa, circa duecento alpini hanno partecipato alla celebrazione della S. Messa, rendendo successivamente omaggio alle penne nere M.O.V.M. nell’attiguo sacrario.
Già dalle 18, però gli alpini avevano cominciato a colorare le vie del centro cittadino di Rieti, partecipando all’inaugurazione dell’interessante mostra documentaria In prima linea tra rocce e ghiacci , allestita da alcuni iscritti alla Società della Guerra Bianca. La mostra, arricchita dall’esposizione di numerosi reperti originali della 1ª guerra mondiale e integrata da supporti video e filmati, ha richiamato nei tre giorni oltre 1.500 visitatori, molti dei quali non alpini.
Le cerimonie più strettamente legate al raduno sono iniziate il sabato con l’alzabandiera, alle 9, e la successiva deposizione di due corone al monumento ai Caduti di tutte le guerre, una della Sezione di Roma e l’altra del Sindaco di Rieti alla presenza dello stesso primo cittadino Giuseppe Emili e del consigliere nazionale Ornello Capannolo, nonché della rappresentanza militare del 9º Alpini, btg. L’Aquila , del comandante dei vigili urbani ten. col. Enrico Aragona, del presidente della sezione di Roma Enzo Fuggetta e dei due vice presidenti Paolo Scarso e Vittorio Pascasi.
La fanfara alpina del gruppo di Castel Sant’Angelo (Rieti) ha animato la piazza del municipio con l’esecuzione di marce e motivi alpini. Intanto il centro cittadino vedeva comparire i primi ospiti alpini, chi in visita alla città, chi alla scoperta della Rieti sotterranea. L’arrivo del Labaro alle ore 16, in piazza del Comune, ha visto la partecipazione attenta della cittadinanza assiepata attorno al quadrato di vessilli e gagliardetti di sezioni e gruppi intervenuti.
Dopo la resa degli onori il Labaro, scortato dal presidente nazionale Corrado Perona, dai consiglieri nazionali Balleri, Casini, Capannolo e Lavizzari e dal delegato ANA a Roma Federico di Marzo, è stato accolto dal sindaco che ha scambiato parole di saluto con il presidente nazionale e i presidenti sezionali presenti nell’aula Consiliare. Alle 18 nella cattedrale di Santa Maria gremita di alpini e cittadini, presenti anche molte autorità civili e militari, il vescovo mons. Delio Lucarelli ha celebrato la S. Messa in suffragio di tutti i militari Caduti per fatti di guerra e dei soci alpini andati avanti.
Un alpino, in servizio presso la Scuola Interforze per la difesa nucleare, biologica e chimica di Rieti, ha letto la preghiera dell’Alpino. La giornata si è conclusa con l’esibizione dei cori alpini delle Sezioni di Latina e di Roma nella monumentale chiesa di San Domenico con una presenza eccezionale di pubblico.
Domenica 23, il viale Maraini e via Liberato di Benedetto si riempiono di alpini. Alle 10,45 il lungo corteo inizia a sfilare; in testa la polizia municipale in grande uniforme, i gonfaloni della Provincia e del Comune di Rieti, quelli dei Comuni del Reatino, sedi di gruppi alpini seguiti dai sindaci con la fascia tricolore e le insegne di varie Associazioni d’Arma provinciali; viene poi, con le autorità e la rappresentanza del 9º Reggimento alpini, il Labaro, che sfila fino al palco delle autorità.
Presenza d’onore sul palco, accanto al prefetto di Rieti, al questore al Sindaco e al presidente della Provincia, il presidente del Senato on. Franco Marini, nostro concittadino, alpino abruzzese d’origine che non è mai mancato ai raduni nella nostra città. Via via si susseguono le delegazioni delle sezioni più lontane, tanti gli alpini abruzzesi con i loro gagliardetti, e da ultimo l’insieme dei gruppi della sezione di Roma. Per Viale Maraini, Via Cintia, Piazza del Comune gli alpini raggiungono piazza Cesare Battisti davanti alla cattedrale ove verranno resi gli onori al Labaro.
Colpo d’occhio suggestivo e emozioni forti per tutti nell’ascoltare le parole del sindaco Giuseppe Emili e del presidente nazionale Perona. Davanti agli alpini schierati con le loro decine di insegne e ad una grande folla di cittadini ammassata ai lati e in fondo alla piazza il primo a prendere la parola è il sindaco di Rieti. Saluta ovviamente le penne nere che affollano la piazza e che a malapena dal palchetto riesce a scorgere tutte; si dice onorato della loro presenza e, simbolicamente dona le chiavi della città per un giorno ad ogni singolo alpino. Il primo cittadino rivolge infine un pensiero alle penne nere cadute su tutti i fronti di guerra, sottolineando i valori di civile convivenza e solidarietà che gli alpini continuano ad incarnare.
Parte lungo e vibrante l’applauso dell’intera piazza. Tocca poi al nostro presidente nazionale rivolgere parole di saluto agli alpini e ai cittadini di Rieti. Nel suo intervento dopo aver ringraziato il sindaco e la cittadinanza per aver risposto all’appello e sostenuto la manifestazione, si è rivolto ai sindaci presenti i quali rappresentano i primi interlocutori per i 4.300 gruppi sparsi in tutta Italia e punto di riferimento per l’Associazione .
Poi riferendosi ai giovani dice che questi ragazzi, provenienti dal sud dell’Italia, che sosteniamo con ogni forza rappresentano la continuità dell’ANA; a loro affidiamo il patrimonio dell’Associazione, a loro spetta il compito di perpetuare quei valori che restano identici nel tempo, sebbene poi siano gli uomini con le loro diversità, ad aver fatto grande l’ANA . Con gli onori al Labaro che lascia la piazza tra i battimani si conclude la parte delle cerimonie ufficiali del Raduno.
Nel pomeriggio la festa continua con la fanfara di Cittaducale che nella piazza principale della città intrattiene una folla di cittadini, intere famiglie con bambini al seguito fino alla esibizione del Coro Malga Roma all’auditorium Varrone. Alle 20, con la cerimonia dell’ammaina bandiera, le celebrazioni del raduno hanno termine.