A Redipuglia i cognomi d'Italia

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    Molti anni fa in occasione dell’Adunata nella città di Trieste, andammo a visitare il Sacrario Militare di Redipuglia. Sono rimasto colpito da una scritta vicino ad una trincea: Tutto il nostro sangue noi abbiamo dato . Visitando le tombe c’erano tutti i cognomi d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Le differenze tra nord e sud ci sono, inutile negarlo (specialmente di senso civico) ma da lì a voler fare diverse Italie, mi sembra un po’ troppo.

    Cesare Zordan Terracina (LT)

    Non è solo il sangue versato, e sarebbe già un motivo più che valido, che ci fa sentire popolo italiano. Sono il corso della storia con le sofferenze inflitteci dalle dominazioni straniere, il bisogno represso per secoli di chiamarci fratelli d’Italia , l’identità umiliata da una divisione geopolitica dettata dai capricci dei potenti che hanno portato gli italiani ad uno scatto di orgoglio e a volere un Paese unito. Purtroppo in un contesto di confusione mentale collettiva, poco importa se casuale o studiata ad arte, e di manipolazione di ideali, la memoria diventa corta. Gravi responsabilità, bisogna riconoscerlo, se le è assunte anche la classe dirigente meridionale, definita da Salvemini irredimibile . Noi alpini non abbassiamo il capo per una manciata di euro ma il Sud torni moralmente sul Carso, sul Grappa, sugli Altipiani e sul Pasubio. Abbiamo bisogno di segnali forti di riscatto per convincerci che il grande studioso di Molfetta ha sbagliato e per confermare l’autenticità di quei sentimenti profondi che hanno cementato la nostra fratellanza.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.