A Mittenwald, nel ricordo dei Caduti di guerra e pace

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    Americani ed austriaci, francesi e tedeschi, svizzeri ed italiani tutti insieme, ancora una volta la cinquantesima volta a Pentecoste, al cospetto del massiccio del Karwendel, nitido come un découpage contro il cielo luminoso della Baviera. Lo spirito pacifico e pacificatore che informa la IFMS, la Federazione Internazionale dei Soldati della Montagna nata ventitré anni fa, il 24 maggio 1984, proprio a Mittenwald, dalla mente e dal cuore di reduci un tempo nemici, ha riunito in concordia d’intenti vecchi e giovani Soldati della Montagna di molti Paesi, in mezzo a tanta gente composta e consapevole ed a tante bandiere fluttuanti nel teso vento delle Alpi.

    Domenica 27 maggio, il Kameradenkreis der Gebirgstruppe (l’Associazione dei soldati da montagna tedeschi aderente, come l’ANA, alla IFMS) ha infatti celebrato solennemente il 50º di inaugurazione del Sacrario dell’ Hohen Brendten, che sorge in una radura tra abeti secolari, su un ampio contrafforte montano, non lontano dal noto centro di sport invernali. È un semplice e solido monumento di cemento, sovrastato da una grande croce, che venne inaugurato proprio nel giorno di Pentecoste del 1957.

    Esso, senza retorica, perpetua il ricordo dei Caduti delle Truppe da montagna tedesche nei due conflitti mondiali e nelle recenti operazioni di peace keeping svolte sotto egida Onu e Nato.

    ‘Ma oggi ha sottolineato nel corso del rito religioso l’arcivescovo Anton Losinger, affiancato dai due cappellani militari, cattolico ed evangelico, della Gebirgsjägerbrigade 23 noi ricordiamo qui e preghiamo per tutte le vittime dell’odio, della violenza e della guerra, senza distinzione di tempo, di etnia o di bandiera’, accomunando alla memoria dei giovani soldati tedeschi caduti in Afghanistan proprio nei giorni precedenti anche i soldati da montagna di altri Paesi, come i nostri alpini, che hanno sacrificato la vita svolgendo il loro pericoloso dovere di pacificazione ed assistenza umanitaria in quella travagliata regione asiatica.

    La giornata quasi estiva ha favorito la presenza di un foltissimo pubblico, proveniente da ogni angolo della Germania e dell’Europa (era presente persino una delegazione ufficiale di ex partigiani greci che, in segno di riconciliazione verso gli antichi avversari e di pace nel nome dell’Europa Unita, ha deposto un serto fiorito ai piedi dell’ Ehrendekmal), ma anche da oltre oceano, come Rick Cerwenka, un gigantesco artigliere dell’Illinois che ha filmato e fotografato scrupolosamente ogni momento della cerimonia. Moltissime le penne nere giunte dall’Italia: alpini lombardi, trentini, altoatesini, ma anche friulani, piemontesi e toscani.

    Erano presenti, accanto al presidente del Kameradenkreis Manfred Bekel ed al generale Gerd R. Meyer, che cura le relazioni internazionali dell’Associazione, anche il generale francese Pierre Martre, presidente dell’Union des Troupes de Montagne, il brigadiere generale Ernst Konzett, che presiede la nuova Associazione degli Alpenjäger austriaci e l’ex segretario generale dell’IFMS, lo svizzero dr. Hans Peter Walker, che rappresentava l’Union Suisse des Patrouilleurs Alpins (USPA).

    Particolarmente significativi ed improntati a spirito di concordia e di pacificazione sono stati gli interventi del rappresentante del governo federale tedesco e del governo del Land della Baviera. Il generale Jaime Coll Benejam, che dal settembre dello scorso anno regge il Segretariato generale della Federazione Internazionale Soldati da Montagna, trattenuto altrove per ragioni di servizio (comanda, infatti, la Brigata della Montagna spagnola ‘Aragon’ I, rischierata attualmente in Afghanistan), aveva delegato alla scorta dello Stendardo federale un suo predecessore nel prestigioso ruolo, di segretario generale, l’alpino Sergio Bottinelli, della sezione ANA di Luino, che ne ha recato il saluto ufficiale.

    La delegazione dell’Associazione Nazionale Alpini, guidata dal consigliere nazionale Adriano Rocci, che rappresentava il presidente nazionale dell’ANA Corrado Perona, ha deposto una corona di fiori ai piedi del Sacrario, sostando in breve raccoglimento. Molti anche gli alpini dell’ANA presenti in forma ufficiale: accanto al vessillo della sezione di Bergamo, con Alessio Granelli che guidava un team particolarmente numeroso, altri tre erano i vessilli italiani presenti: Germania (Giovanni Redivo, capogruppo ANA di Augsburg rappresentava il presidente Giovanni Sambucco), Trento e Luino, accompagnati da una quindicina di gagliardetti di gruppo. (a.r.)