A Milovice, per rendere onore ai nostri Caduti nella Grande Guerra

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    Una delegazione ANA con Labaro nella Repubblica Ceca per un pellegrinaggio della memoria. Il governo ceco ha eretto un monumento e affidato il cimitero all’Italia.

     

    Nei primi giorni di novembre 2003 una delegazione dell’ANA con Labaro scortato dal vice presidente nazionale Luciano Cherobin e con il coro monte Dolada ha raggiunto Praga, su invito dell’ambasciata italiana, per commemorare gli oltre 5.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale nel campo di prigionia di Milovice e sepolti nel cimitero dell’omonima cittadina.
    Il piccolo villaggio alle porte della capitale ceca sottoposto al controllo militare fin dai tempi dell’impero austro ungarico, fu trasformato nel 1904 in un poligono per le esercitazioni dell’artiglieria e fu successivamente trasformato in un campo di prigionia, dove ospitare decine di migliaia di prigionieri (molti dei quali italiani) provenienti da vari fronti della guerra del ’15 ’18.
    Le precarie condizioni a cui erano sottoposti i prigionieri peggiorarono vertiginosamente con il protrarsi e l’inasprirsi della guerra: molti morirono di fame e stenti e furono sepolti in una parte del campo di Milovice, inizialmente in fosse singole, poi in fosse comuni.
    Dal 1919, per alcuni anni, durante i primi giorni di novembre veniva reso onore ai Caduti con una commemorazione.
    Questo appuntamento, dopo una lunga interruzione è stato ripristinato dal novembre ’91, dopo la caduta del muro di Berlino. Il primo novembre 2003, prima della celebrazione, sono state deposte numerose corone d’alloro, mazzi e cuscini di fiori al monumento eretto nel cimitero. Sulle commoventi note del Piave, suonate dalla fanfara della Repubblica Ceca, ha avuto inizio la sfilata: in testa il Labaro, scortato dal vicepresidente vicario Luciano Cherobin, da Corrado Perona e dai consiglieri Bruno Serafin e Dante Soravito. Erano presenti Antonio Barattin, sindaco di Puos d’Alpago e rappresentante della provincia di Belluno, il sindaco Corrado Azzalini di Tambre, l’assessore di Ponte nelle Alpi Cesare Poncato, il vicesindaco di Canale d’Agordo Rinaldo De Rocco con i rispettivi gonfaloni, Lino Chies amico d’infanzia del console Imbalsano, con il Gonfalone di Conegliano, e Angelo Dal Borgo in qualità di presidente del Coro Monte Dolada e vicepresidente della sezione ANA di Belluno, il segretario della sezione Renato Bogo, che da anni organizza la cerimonia, i vessilli delle sezioni di Conegliano e di Belluno e molti gagliardetti dei gruppi dell’Alpago. Presenti alla manifestazione anche l’ambasciatore italiano a Praga Giorgio Radicali ed il console Filippo Imbalzano, al quale va il merito di aver recuperato e sistemato il cimitero di Milovice mantenendo così viva la memoria storica di tutti gli italiani morti in terra straniera. Numerosi i rappresentanti civili e militari della Repubblica Ceca: il ministro della difesa, il sindaco di Milovice, alti ufficiali della Repubblica Ceca e rappresentanti dei reduci e combattenti della terra boema.
    Momento di grande commozione è stato raggiunto quando gli alpini hanno intonato l’inno di Mameli cui ha fatto seguito l’inno della Repubblica Ceca. Poi il coro Monte Dolada ha intonato Stelutis alpinis.
    Alla cerimonia è seguita la Santa Messa celebrata in italiano e in ceco e officiata dal vescovo ausiliario di Praga Jaroslav Skarvada: egli studiò a Roma nel periodo della guerra e poiché gli impedirono di fare ritorno in patria, decise di prestare servizio come cappellano in una parrocchia della città di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. La Messa è stata accompagnata dal coro Monte Dolada. Successivamente è stata inaugurata la strada che collega il paese al cimitero, chiamata ‘via Italia’, quale riconoscimento dell’impegno profuso dall’ambasciata italiana in terra boema. Il suolo in cui è situato il cimitero è stato affidato all’Ambasciata italiana per novantanove anni a partire dal 2003 istituendo sul terreno un diritto di superficie. L’evento è di grande importanza per l’Italia e comporta indubbiamente un futuro impegno ad onorarlo.
    La cerimonia si è conclusa con un gesto simbolico molto significativo di avvicinamento tra i due Paesi: l’ambasciatore ha donato al comune di Longarone una zolla di terra del cimitero di Milovice, che è stata benedetta prima di essere portata nell’Aiuola della Solidarietà, a Longarone, luogo della tragedia del Vajont, per non dimenticare i drammi che ogni guerra porta con sé. Sono stati tre giorni intensi e faticosi, ma il calore e l’accoglienza della gente di Milovice ci hanno ripagati ampiamente del lungo e stancante viaggio. Siamo altresì convinti che gli alpini e il coro Monte Dolada abbiano lasciato un bel ricordo ed una grande carica di simpatia e umanità.

     

     

     

    Angelo Dal Borgo