9 Alpini: Kosovo, missione compiuta

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    Il rientro del 9 reggimento alpini, alla sua quarta missione nei Balcani.

    Dopo quattro mesi trascorsi in Kosovo, nel quadro dell’Operazione ‘Joint Guardian’, il 9 reggimento alpini rientrato, con la sua Bandiera di Guerra, il 3 marzo ultimo scorso nella sede stanziale della caserma Francesco Rossi, a L’Aquila.
    Il 9 reggimento alpini, alla sua quarta missione nei Balcani nell’ultimo quadriennio (Bosnia nel 1998, Albania nel 1999 e Kosovo nel 2000 e nel 2001 2002), ha assunto il 28 ottobre 2001 la responsabilit del settore pi ampio della Brigata Multinazionale Ovest, a comando italiano, e quindi svolto il compito pi impegnativo e gravoso.
    Il settore infatti congloba i centri abitati piu’ estesi e popolati dell’area, le municipalit di Pec e Klina, i due piu’ importanti valichi con il Montenegro (i Passi di Kulina e Kuciste), il numero maggiore di siti patrimoniali da presidiare e di assi stradali da pattugliare.
    Gli alpini del 9 hanno operato con lodevole impegno, esemplare professionalit e personale sacrificio per tutto l’inverno.
    L’attivit operativa stata particolarmente intensa durante tutto il periodo. Ne fanno fede i circa 400.000 chilometri percorsi dagli automezzi del 9
    alpini in strade quasi sempre innevate e di difficile percorribilit, l’attivazione di 3523 chek point mobili, notturni e diurni, che hanno portato all’identificazione ed al controllo di circa 20.000 persone e di 12.097 autoveicoli. Inoltre sono state effettuate 137 scorte a favore di minoranze etniche e 15 perlustrazioni.
    Queste ultime operazioni hanno conseguito notevole successo ed hanno portato al sequestro di decine di armi da fuoco, di migliaia di munizioni, di quantit notevoli di esplosivo e mine, di un numero rilevante di materiali di uso bellico e all’arresto di 9 persone tra ricercati e individui in flagranza di reato.
    Rilevante stato anche il contributo nell’attivit di prevenzione del contrabbando, con numerosi pattugliamenti lungo il confine montenegrino kosovaro, condotti sia di giorno che di notte da pattuglie sbarcate da elicotteri in punti particolarmente sensibili e nel controllo delle due principali aree urbane di Pec e Klina, con pattuglie motorizzate ed appiedate che hanno contribuito a ridurre drasticamente l’attivit criminale e il pericolo di attentati terroristici.
    Tuttavia una delle ‘operazioni’ piu’ significative del 9 reggimento alpini stata quella di promuovere e organizzare l’incontro, il primo dalla fine della guerra, tra la responsabile serba del Patriarcato di Pec ed il comandante
    albanese del TMK. Dove non hanno avuto successo i tentativi di personalit di ben altra levatura e importanza si vista l’affermazione della tenacia, della
    determinazione e dell’intuito degli Alpini del 9!
    La rilevanza di questo evento stata riconosciuta anche in una lettera personale del comandante francese di KFOR, generale Marcel Valentin, al comandante del 9 reggimento alpini.
    Gli alpini, peraltro, in Kosovo non hanno svolto solamente attivit prettamente operative ma anche attivit umanitarie e di cooperazione civile militare. Infatti, nei quattro mesi trascorsi nei Balcani, si provveduto a sviluppare ed effettuare:
    ricognizione, valutazione e catalogazione degli insediamenti urbani di tutta l’Area di Responsabilit reggimentale (circa 60 villaggi);
    coordinamento con tutte le Organizzazioni governative (IO) e Non Governative (NGO) delle aree di Pec e Klina;
    concorsi logistici a IO/NGO con trasporto di materiali, effettuazione di lavori e distribuzione di aiuti umanitari.
    In particolare:
    1. trasporto di centinaia di metri cubi di legna da ardere in favore della popolazione serba nella valle di Osojane;
    2. supporto alla Caritas tosco umbra per il rifacimento della strada della scuola di Resnik;
    3. concorso alla ICR per l’organizzazione dell’Anniversario della Convenzione dei Diritti del Bambino presso la scuola ‘Motrat Qiriazi’ in Klina;
    4. collaborazione con la European Children Trust con la quale, all’interno della fabbrica Zastava (sede del 9 alpini in Pec), sono stati distribuiti indumenti e
    giocattoli a bambini orfani, acquistati con il contributo volontario e personale dei Quadri e degli Alpini del 9 reggimento in occasione della Befana;
    5. distribuzione di giocattoli, anche essi acquistati con il contributo volontario e personale degli alpini, ai bambini della Jersey Aid for Europe;
    6. trasporto di legname e fieno per il monastero di Budisavci e per il Patriarcato ortodosso di:
    attivit informativa presso scuole e nei locali maggiormente frequentati sull’introduzione dell’Euro;
    partecipazione ai Local Working Group, unitamente e rappresentanti dell’UNHCR, UNMIK e OSCE, per il programma di reinsediamento dei serbi e di altre minoranze etniche nei villaggi di Brestovik, Siga, Ljevosa, Belo Poljie, Cunur, Naklo, Drsik, Bica, Drenovic e Grabac;
    supporto logistico e operativo all’OSCE per le Elezioni per l’Assemblea Generale del Kosovo del 17 novembre 2001.
    Il 9 reggimento alpini ha inoltre ideato e celebrato il 24 febbraio un evento denominato ‘Aquila Day’, il cui momento culminante e pi significativo stato rappresentato dall’inaugurazione di un monumento dedicato ai Caduti Alpini realizzato, per desiderio di tutto il 9, dal maresciallo Griguoli, dal maresciallo Figurato e dai caporali maggiori Castaldi, Ammirato e De Simone.
    Al termine della cerimonia, dopo la preghiera dell’Alpino, un coro formato da 60 bambini kosovari della scuola locale ha cantato insieme a tutti gli alpini presenti l’Inno di Mameli. E’ stato un momento veramente toccante!
    Questo ed altro ha fatto il 9 reggimento alpini in Kosovo, con la tradizionale di totale dedizione ed il costante, silenzioso impegno dei suoi ufficiali, sottufficiali e volontari.