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sabato, 24 Maggio 2025

Grazie alla terra Giuliana

Gorizia, un raduno festoso, protetto da un tempo favorevole, finalmente senza il fastidio dei trabiccoli e dell’ineducazione di chi li conduce e li usa. La città è stata una piccola Berlino. Il muro che divideva la città, protetto da torri armate di mitragliatrici, separava l’abitato goriziano rimasto italiano, dai quartieri periferici e dalla stazione della ferrovia Transalpina.

PADOVA – L’ultimo saluto a Padre Poiana

Fra la posta inevasa, perché pervenuta dopo la sua morte, nell’apposita casella nel convento del Santo a Padova, s’è trovata una busta gialla tipo commerciale con dentro un foglio e l’intestazione “Giovanni Pascoli”, in rosso: la fotocopia della famosa poesia “10 Agosto” che un vecchio amico di padre Enzo Poiana aveva spedito a mo’ di augurio per il suo onomastico.

UDINE – Galilea: settantaquattro anni dopo

Dal 1947 sul Monte di Ragogna, che sovrasta il borgo di Muris, presso l’antico eremo di San Giovanni, si ricorda il migliaio di morti del piroscafo Galilea, silurato da un sommergibile inglese nella notte tra il 28 e 29 marzo 1942, mentre dalla Grecia riportava in Italia il battaglione Gemona, assieme a militari di altri Corpi e reparti.

Fabrizio, sacerdote alpino

Ricordo ancora quando a servire allo spaccio della caserma Huber a Bolzano c’era un simpatico giovanotto veneto sempre allegro e spiritoso, con una battuta buona per tutti. Giovanotto che ci aveva addirittura suonato con la tromba il Silenzio fuori ordinanza la sera prima del nostro congedo… Ora a 18 anni di distanza sei diventato parroco! Quale gioia!

Una vita da montanara

Sono una spiga prossima alla falce, avendo la verde età di 93 anni, tutti vissuti alla rigida regola alpina: figlia di un alpino della guerra 1915-1918, sorella di due alpini (uno deceduto nel lager tedesco nel 1944), sposa di un alpino che fece 8 anni di naja, madre di due alpini e nonna di altri due.

Signore… si nasce!

Sono un alpino e quest’estate ero sul Grappa. Due signore in costume da bagno come fossero in spiaggia, stavano prendendo il sole sui gradoni del sacrario. 

La naja ci ha fatto alpini

Intanto mi permetta di farle i complimenti per la rivista L’Alpino, veramente ben fatta. Poiché Stato e politici non sono minimamente interessati a mantenere il Corpo degli alpini, credo sia un problema, quello della prosecuzione delle tradizioni del Corpo, di cui debba occuparsi direttamente l’Ana.

Premiato il lavoro in quota

Gli alpini di Azzano San Paolo (Bergamo) sono uomini di poche parole, con tanta volontà e un grande cuore alpino. Da anni portano avanti l’iniziativa del Premio Ifms, acronimo di Federazione Internazionale dei Soldati di Montagna, per far capire da sempre l’importanza di chi opera per il mantenimento dei ricordi, la storia, i sacrifici, la dedizione e il lavoro di chi tiene viva la memoria in ossequio all’etica alpina. 

Riflessioni sulla strage di Nizza

Vorrei riproporre un pensiero di S.E. mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara: «Intervengo sull’orrenda vicenda della strage di Nizza per dire, insieme alla mia più grande vicinanza a tutte le vittime e ai loro familiari, alcune parole che sento dalla gente, la quale si sente profondamente smarrita e abbandonata.

Lì ci sono gli alpini

È qui che si comincia. Mario ha uno zaino stracolmo e il cappello sempre ben calcato sulla testa. Lo toglie solo per asciugarsi la fronte. Nel tondino sotto l’aquila, il numero 8 e la nappina blu che rimanda alla terra d’Abruzzo, al battaglione L’Aquila. Sotto alla tesa gli occhi azzurro cielo si aprono in uno sguardo fiero. «Io sto in coda» dice a Velon, punto di partenza della prima tappa. Ed è lì che starà sempre, per tutti e quattro i giorni. 

Cuore alpino in Ortigara

“L’Ortigara è bella ma scomoda. Ma l’anno prossimo tornerò!”. Così chiudevo il mio racconto lo scorso anno, e così è stato. Come ai bei tempi: sveglia ore 4, adunata ore 4.45, partenza ore 5 con il mio Capogruppo adottivo Angelo Brazzale e con Luca Sanson, oramai divenuti compagni inseparabili nelle nostre scarpinate. Arriviamo ad Asiago alle 6, come previsto, e ci mettiamo a disposizione dei Presidenti di Asiago, Enzo Biasia, e di Marostica, Giovanni Sbalchiero, per il trasporto in quota del personale. 

Il generale Fabbri nuovo comandante della Julia

Lo scorso 19 luglio nella splendida cornice del chiostro cinquecentesco della caserma Di Prampero, sede del Comando brigata Julia, ha avuto luogo il passaggio di consegne tra i generali Michele Risi e Paolo Fabbri, che proviene dal Centro Operativo di Vertice Interforze di Roma e ha prestato servizio nella Julia, a Tolmezzo, al 3º artiglieria da montagna in qualità di comandante del gruppo “Conegliano”.

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