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sabato, 24 Maggio 2025

La migliore palestra

In ascensione su ripide pareti di difficoltà fino all’VIII grado, traversate aeree con corde statiche, alternate a tecniche di soccorso con l’ausilio di elicotteri o calando e issando le barelle in roccia. Vedere gli alpini in azione nel loro ambiente naturale è sempre uno spettacolo. E vederli alle Cinque Torri, sulle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, è ancora più emozionante. All’esercitazione multinazionale e interforze “Cinque Torri 2016”, organizzata dal Comando Truppe Alpine, hanno partecipato oltre 500 soldati provenienti da 13 nazioni, tra le quali Austria, Germania, Cile, Argentina e alcuni osservatori di Oman, India e Pakistan, candidate a partecipare in una prossima edizione.

Odescalchi 2016

La “Odescalchi 2016” è un’esercitazione bilaterale, primariamente di protezione civile, che ha visto impegnate forze diverse appartenenti all’Italia e alla Svizzera. Premetto che la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini non ha partecipato direttamente all’esercitazione (ha solo fornito qualche volontario nel ruolo di figurante), ma è stata invitata il 21 giugno scorso come osservatore, quando sono stati illustrati gli eventi conclusivi dell’attività addestrativa.

La prassi ha le sue regole

Quando i miei figli, influenzati da luoghi comuni troppo semplicistici, trovavano qualcosa da ridire sugli immigrati, rammentavo loro che non avevano alcun merito per essere nati nel Veneto opulento e in un’Italia democratica.

Un figlio della guerra

È da tempo che gli alpini o chi vuol commemorare il centenario della Grande Guerra, mi invogliano a scrivere qualcosa che mi ricordi mio padre o forse ancora di più mio nonno. Sono figlia di Gino Boldo. Suo padre Luigi detto “Sissi”, della famiglia dei Menotti era nato nel 1885. Veniamo all’inizio del 1916. A casa mio nonno aveva lasciato 4 figli, la giovane moglie che all’epoca aveva 30 anni. Lui era a combattere sul Monte Cauriol. 

Sulla strada del davai

Siamo saliti ancora una volta quassù, ai novecento metri del Colle di Nava, dove sessantasei anni fa i reduci della divisione Cuneense vollero innalzare un cippo che ricordasse i loro sfortunati compagni rimasti in terra di Russia. È l’alba di domenica 3 luglio. C’è il sole e un verde che abbaglia. Sulla statale 28, nel traffico, i forzati del mare affrontano la lunga discesa che li separa dall’agognata meta: la Riviera dei fiori è giù, a quaranta chilometri.

SALUZZO – Un segno tangibile

Il Gruppo di Envie in occasione del suo 60º compleanno ha inaugurato il monumento ai Caduti in piazza del municipio. Eretto negli anni Venti il monumento è stato restaurato grazie a un intervento significativo ad opera degli alpini. Sono state lucidate l’aquila in bronzo, le lettere e la ghirlanda, pulite le rocce, risistemato il manto erboso, il palo bandiera e il muretto di cinta e tutt’intorno posizionati dei paletti e una catena.

Vicini alla gente

Sono 2 milioni le ore spese a favore della comunità che, monetizzate, si traducono in 57 milioni di euro, cui si aggiungono i quasi 6 milioni di somme raccolte e donate. Il totale raggiunge la cifra straordinaria di 63.715.081,37. È questo, in numeri, il valore di un anno di solidarietà alpina che si evince dal Libro verde 2015, presentato lo scorso 4 luglio a Udine, nel Palazzo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Lavoro per maestri di vita

Lavoro per maestri di vita A settembre si tirano le somme dei nostri incontri estivi, quelli che potremmo chiamare, senza forzature, gli appuntamenti con la storia. Adamello, Ortigara, Contrin, Monte Piana, Pasubio, Monte Grappa, Col di Lana, Monte Tomba… Per molti si tratta di nomi sconosciuti, per tanti altri punti topografici e niente più. Primo Levi diceva che la memoria dovrebbe essere il segnalibro dentro la storia.

Sui monti del bresciano

Ricorrendo l’85º di fondazione, il gruppo alpini di Sarezzo ha fortemente voluto l’organizzazione del 44º campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna, per poterlo inserire, come fiore all’occhiello, tra le varie iniziative di celebrazione dell’anniversario. L’escursionismo ha tradizioni secolari in Val Trompia e vanta, nell’ultimo mezzo secolo, molti campioni in questa disciplina che, da queste parti rivaleggia con i più blasonati sport del pallone. 

Gli alpini a Cima Vallona

La pioggia che a tratti è caduta a Cappella Tamai, non ha scalfito la solennità e la partecipazione alla cerimonia del 49º anniversario dell’eccidio di Cima Vallona. Presenti in prima fila i parenti delle vittime: Ottavio e Amatore Dordi, fratelli di Olivo, Graziella Di Lecce, moglie di Mario e Gabriella Piva, sorella di Armando, assieme a Marcello Fagnani, unico superstite dell’attentato.

LECCO – L’alpino Angelo Bonfanti

Grazie all’interessamento del Ministero della Difesa e dell’Unirr di Lecco sono giunte notizie certe sulla sepoltura di Angelo Bonfanti, 5º Alpini, Divisione Tridentina, dato per disperso in Russia.

PADOVA – L’ultimo saluto a Padre Poiana

Fra la posta inevasa, perché pervenuta dopo la sua morte, nell’apposita casella nel convento del Santo a Padova, s’è trovata una busta gialla tipo commerciale con dentro un foglio e l’intestazione “Giovanni Pascoli”, in rosso: la fotocopia della famosa poesia “10 Agosto” che un vecchio amico di padre Enzo Poiana aveva spedito a mo’ di augurio per il suo onomastico.

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