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sabato, 7 Giugno 2025

Un sasso nell’acqua

Sul numero di febbraio de L’Alpino ho “scoperto” quello che costa la spedizione di ogni numero della nostra rivista. Mi chiedevo se parte di...

Sfidarsi in montagna

Era la memorabile estate del 1789. Mentre la Francia viveva il crollo della monarchia, il nobile trentanovenne Dèodat de Dolomieu, scienziato empirico e autodidatta, intraprese un viaggio in Tirolo. Camminò per oltre 1.300 chilometri lungo valloni, superando passi, oltre valichi inesplorati. E s’imbatté in una roccia nuova, diversa, capace di trattenere il bagliore dei raggi del sole, nell’ultima sera. Una pietra che, complice il destino, venne battezzata Dolomia perché figlia di monsieur Dolomieu, suo primo estimatore. Queste rocce hanno visto passare migliaia di alpini, in guerra e in pace. Monguelfo, Dobbiaco, San Candido, campi estivi e invernali, il 6º Alpini e il 2º artiglieria da montagna erano di casa qui. 

COLICO – Il senso del dovere

Ricordare chi ha combattuto. Ricordare il passato per costruire il futuro. Ricordare che 62mila penne nere partirono per la terribile Campagna di Russia e che soltanto 19mila fecero ritorno alle loro case e alle loro famiglie. Il senso del dovere come monito e insegnamento per le nuove generazioni. Queste le parole chiave per leggere il significato della cerimonia del 74º anniversario della battaglia di Nikolajewka organizzata dalla Sezione di Colico.

Cosa c’è dietro a una Adunata?

Una nuova Adunata. Perché? Che senso ha riunire una folla oceanica di alpini e quali obiettivi si propone? Sembra perfino sfacciato porre queste domande a voce alta. Ma provate a immaginare che, a bruciapelo, qualche cronista malizioso vi facesse questa stessa domanda nei giorni in cui saremo gioiosamente radunati per le strade di Treviso. Non si tratta di sottovalutare l’intelligenza e la sensibilità degli alpini. 

Un parere sulla naja

Vorrei far notare al signor Manfredi che un linguaggio più pacato (oserei dire più civile… sottile veleno…sprovveduto nostalgico…clima pessimo nelle caserme) non solo avrebbe giovato di più alla sua tesi, ma sarebbe stato anche più aderente alla realtà. Senza pensare di ripristinare il servizio di leva, io penso che far svolgere quattro mesi di naja (a uomini e donne) potrebbe fare solo bene. 

MONDOVÌ – Sci alpino

Nelle giornate dedicate alla cerimonia solenne a Mondovì, per ricordare la Campagna di Russia, si è svolta una gara di sci di fondo organizzata dai Gruppi Alta Val Pesio (Sezione di Mondovì) e di Chiusa Pesio (Sezione di Cuneo).

Un sogno realizzato

Con grande emozione e un pizzico di orgoglio sono riuscito a far mettere a quel grande uomo e nostro papa Francesco il 5 marzo 2014 il mio cappello alpino. Quando sono nato nel 1946 sono stato tenuto a battesimo il 22 maggio da mio zio materno che si chiamava Savoia Francesco, da qui il mio nome, il quale come alpino fu coinvolto della sacca del Don a Nikolajewka.

Le meraviglie della Marca Trevigiana

Vi sono luoghi che destano stupore e meraviglia, per il dolce paesaggio, per i gioielli d’arte, per le prelibatezze della cucina. Visitarli tocca il cuore. La Marca Trevigiana, conosciuta in passato come “Gioiosa et Amorosa” è uno di questi luoghi. 

CIVIDALE – Dal Friuli per il Centro Italia

Una cerimonia semplice, nell’aula magna della Scuola primaria di Faedis, per consegnare i fondi raccolti a favore delle popolazioni terremotate di Accumoli. La gara di solidarietà ha visto coinvolte diverse realtà presenti sul territorio: l’amministrazione comunale, l’Ana, la Protezione Civile, la proloco, la parrocchia, tutta la cittadinanza, la Scuola dell’infanzia di Campeglio e la Scuola primaria di Faedis che, con il mercatino di Natale, ha raccolto mille euro. 

VERONA – La Pandora di Natale

Alla giornata dei saluti del Comandante, generale Federico Bonato, alla Forza in Servizio presso il Comando Truppe Alpine di Bolzano erano presenti anche il Consigliere nazionale Alfonsino Ercole, il Presidente sezionale Luciano Bertagnoli e il vicario David Favetta che hanno ricevuto un assegno di 2.800 euro, raccolti a seguito dell’adesione da parte del Comando all’iniziativa promossa dalla Sezione di Verona, per la raccolta di fondi da destinarsi ai progetti di solidarietà promossi dalla Sezione con la “Pandora di Natale”.

In attesa degli alpini, con un sorriso

Città d’acque e di case affrescate, Treviso si prepara ad accogliere con un sorriso le penne nere in questa grande Adunata. È la terza volta: già nel 1967, esattamente mezzo secolo fa e poi nel 1994, il capoluogo della Marca ha ospitato gli alpini che hanno pacificamente invaso il centro storico racchiuso dalle mura cinquecentesche.

Ci sei o ci fai?

Non ho ancora capito se ci sei o se ci fai. Rispondendo a quell’ingenuotto di Gian Paolo Cazzago che dice cose scontate, politicamente corrette (usando, come si dice ora, il linguaggio populista!). Non ti è passato per la testa che magari si senta in dovere di farlo con il cappello alpino perché con il nostro dire lo abbiamo educato male? A incominciare da te stesso quando, sulla stessa pagina, rispondi a Renato Dorna e, con il punto interrogativo, chiedi se fu tradimento.

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