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lunedì, 5 Maggio 2025

Vorrei…

Il 10 giugno 2013 si sono celebrati i cent’anni dell’Opera all’Arena di Verona. Al termine della rassegna musicale la brava presentatrice Antonella Clerici chiama tutti gli artisti della serata sul palco, in primo piano Andrea Bocelli decorato con l’onorificenza di Grande Ufficiale. Attorniata da uno stuolo meraviglioso di voci, la Clerici presenta il Canto degli Italiani che, dice, “vuole essere un incoraggiamento per tutti”.

Rispetto per la Preghiera dell’Alpino

Ho seguito la sfilata degli alpini a Piacenza commovente e suggestiva come al solito. Sono un’amica degli alpini iscritta al gruppo ANA di Pontebba (Udine) figlia e nipote di veci alpini. Questo mio scritto è per ringraziare il direttore de L’Alpino che, nel suo intervento su Rai3, ha preso posizione riguardo alla preghiera dell’Alpino, che purtroppo viene recitata modificata, perché a qualcuno dà fastidio che si parli di armi.

La casa degli alpini

Ne aveva studiato aspetto e passaggi. Ne conosceva la conformazione, differente dalle altre Dolomiti. Immaginava il suo piede puntato in una fessura e le sue mani aggrappate alla roccia fino a raggiungere quelle placche levigatissime, prive di ogni asperità. L’aveva già salita mille volte, con il pensiero. Era il suo sogno, la sua Regina: la Marmolada. Egli credeva fermamente che per conquistare qualcosa, bisognasse prima sognarlo. Lo aveva fatto: per Arturo Andreoletti essa rappresentava l’ascesa, qualificata all’epoca come ‘la più difficile delle Alpi’.

Il libro della solidarietà

Tra gli sguardi incuriositi dei molti turisti giunti in laguna, approfittando di una splendida giornata di sole, una delegazione del Consiglio nazionale lo scorso 20 giugno è giunta a Venezia. Cosa ci facessero lì degli alpini, ben più avvezzi alle alte quote che a “quota zero”, è presto detto: a Venezia c’è la sede del Consiglio della Regione Veneto ed è proprio lì che, quest’anno, si è deciso di presentare il Libro Verde della Solidarietà, vero e proprio biglietto da visita della nostra Associazione. Venezia dunque prima tappa di un percorso che nelle nostre intenzioni ci porterà negli anni a raggiungere le più importanti istituzioni delle Regioni d’Italia che ben conoscono l’impegno e la solidarietà degli alpini, ma che spesso non si rendono conto della sua entità.

PALMANOVA – Un ponte di solidarietà con Herat

Un “ponte” di solidarietà dal Friuli a Herat, in Afghanistan. Lo hanno costruito i ragazzi delle scuole di San Giorgio di Nogaro attraverso gli alpini del locale Gruppo e gli alpini della Bassa Friulana con la collaborazione di due capitani del 7° reggimento, Mattia Merighi e Riccardo Venturini.

Salvato all’Adunata

Gent.mo direttore, la famiglia dell’alpino Gino Benedetti, con il gruppo di Roncadelle (Brescia), vuole ringraziare per la prontezza, la professionalità, la cortesia, la disponibilità e, ultima ma non ultima, l’umanità dimostrata da tutti coloro che si sono prodigati affinché il nostro Gino fosse prontamente soccorso e riportato a noi durante gli attimi in cui il suo cuore ha fatto i capricci all’Adunata di Piacenza.

VERONA – Parona: 30 anni di volontariato

Nel 1982 il gruppo alpini di Parona fondò il “Gruppo Infermieristico Volontari”. L’alpino infermiere Giancarlo Simeoni, desiderando realizzare un servizio di assistenza infermieristica, si rivolse all’allora capogruppo Luigi Corsi che, entusiasticamente, si mise a disposizione per concretizzare l’iniziativa. Il nucleo formato da alpini e amici prestò, da subito, un servizio volontario di assistenza alla popolazione: sede dell’ambulatorio fu l’istituto delle suore Canossiane e, per un breve periodo, la parrocchia. All’inaugurazione della nuova baita del Gruppo fu riservato un locale per le prestazioni di assistenza giornaliera che, all’occorrenza, veniva garantita anche a domicilio. Tutto gratuito, naturalmente.

Un gesto coraggioso

A distanza di oltre un anno dall’incidente che ha coinvolto i marò Girone e Latorre nelle acque internazionali al largo delle coste del Kerala, il governo indiano, seguendo al pari di quello italiano una condotta dilatoria e contradditoria, ha avuto l’arroganza di affidare ad un ente competente su fatti di terrorismo l’incarico di indagare ed esprimersi in merito alla possibile condanna da infliggere ai due nostri soldati.

TORINO – La Caserma Ceccaroni ritorna alpina

La caserma Ceccaroni di Rivoli (Torino) è tornata alpina. Il cappello con la penna è stato consegnato ai militari del 1° reggimento di Manovra, rientrati a tutti gli effetti fra i reparti delle Truppe alpine. All’appuntamento erano presenti autorità civili e militari, i vessilli sezionali di Torino, Valsusa, Ivrea, Verona, una cinquantina di gagliardetti e molti alpini.

Pionieri e guastatori della Julia a Cargnacco il 13 ottobre

Il 13° raduno annuale dei veci pionieri e guastatori alpini della Julia si svolgerà il 13 ottobre a Cargnacco con il seguente programma: ore 9 ritrovo a Cargnacco presso
il Tempio – 10 Messa, allocuzioni e deposizione di una corona al sacello del Soldato Ignoto, 12,30 rancio alpino.
Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri 0432-282546; 338-5791152.

Girotondo con le alpine all’orfanotrofio di Herat

Ecco una foto che parla da sé: due alpine del 9° reggimento fanno il girotondo con le bambine dell’orfanotrofio di Herat, durante la visita di una pattuglia. L’orfanotrofio, che ospita 250 bambini e oltre 60 bambine, è stato ristrutturato tre anni fa e da allora viene visitato con regolarità dai militari del contingente italiano, che portano generi di prima necessità, abiti e scarpe, asciugamani ed anche medicinali per il locale ambulatorio.

Con gli alpini mai freddo!

E l’estate, intanto, tarda ad arrivare. Gli acquazzoni e i temporali che bagnano città e campagne, salendo di quota, si trasformano in pioggia battente, grandine e neve. Proprio così. È arrivato luglio eppure, per gli amanti dell’alpinismo è come fosse primavera: pioli, cavi e chiodi delle vie ferrate riposano inutilizzati sotto abbondanti centimetri di neve. Impraticabili. Dal monte al piano, aria fredda. La stessa che tirava domenica 30 giugno al rifugio Contrin, in val di Fassa. L’ultima nevicata risale a due giorni fa. E il calore del sole non ha ancora vinto la sua battaglia.

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