Ingiuste accuse
Caro direttore, mi riferisco all’articolo “Pellegrinaggio a Milovice” pubblicato sul numero di gennaio 2016, articolo che ha suscitato in me stupore e disappunto per alcune omissioni che vi ho potuto riscontrare. In particolare, la descrizione dell’evento non fa alcun cenno al ruolo svolto dall’Associazione che ho l’onore di presiedere, in quanto si è limitata a segnalare che il “console Filippo Imbalzano ha scoperto una targa commemorativa…”.
Fare famiglia
Egregio direttore, sono il maestro del Coro gruppo alpini di Melzo, Sezione di Milano. Ho potuto leggere solo in questi giorni il numero 11/2015 de L’Alpino e vorrei ringraziare per “Cantare ancora, cantare sempre”.
Ricordo di giovantù
Egregio direttore, come abitudine al ricevimento de L’Alpino la pagina con l’editoriale da lei firmato è la prima che leggo. Così è stato anche nel mese di febbraio. La verità e la tenerezza delle prime righe mi ricordano i momenti felici della scuola, inizio della vita.
Grazie Sandro!
Caro direttore, desidero fare delle considerazioni su alcune foto storiche apparse su L’Alpino di febbraio. Nella quarta di copertina viene descritto un alpino in uniforme invernale, la didascalia dice: “Con un particolare tipo di calzature in legno”.
Il testamento del Capitano
Carissimo direttore, le mando una citazione, che ha letteralmente mandato in estasi un vecchio alpino (il sottoscritto). La citazione è di Claudio Magris, 26 dicembre 2015 (tv 2000 - Souls). Probabilmente lei sarà già a conoscenza, diretta o indiretta, del contenuto. In ogni caso, gliela mando. (Claudio Magris): “...mi è capitato un documento in spagnolo, scritto dall’allora Cardinale Bergoglio (quando il documento è arrivato a me era già Papa Francesco), su un corso di esercizi spirituali tenuto in Spagna dal Cardinale stesso....
Alpini di ieri, alpini di oggi
Scrivo per proporre una riflessione riguardo alla lettera dell’amico Edoardo Pezzutti pubblicata sul numero di novembre. Condivido la prima parte, sulla toccante cerimonia di Cargnacco, mentre la seconda parte mi lascia piuttosto perplesso.
Chi vede lungo, vede prima
Caro direttore, su L’Alpino di gennaio 2015 avevo letto la bella lettera di Leo Spanu di Sorso (Sassari) con “riflessioni sulla leva” che ho apprezzato moltissimo. Impeccabile e scontata la tua risposta sulla “mancata politica maiuscola” e sul “vuoto di competenza con cui spesso si amministra il paese”.
SVIZZERA – Ginevra non dimentica
Odile Soupison, console generale di Francia a Ginevra, ha presenziato alla cerimonia al monumento che ricorda dei Caduti per la Patria. Nell’occasione gli alunni della scuola francese e di quella tedesca hanno letto alcune lettere dal fronte.
Un francobollo per l’Adunata
Penna… di plastica!
Nella ricorrenza del 4 Novembre, ho sfilato con a fianco Camilla Faustini, una bella ragazza del mio paese che sta facendo il servizio militare negli alpini. A dire il vero, mi sono quasi emozionato pensando che, ai miei tempi, le alpine ce le sognavamo! A cerimonia conclusa, le ho chiesto se mi faceva tenere tra le mani il suo cappello, che mi avrebbe ricordato il tempo in cui ero un “bocia”.
Tranquillo… caro Roberto!
Egregio Direttore, caro alpino, hai pubblicato sul numero di dicembre una mia lettera o meglio circa metà del mio scritto e fin qui nulla di strano perché si sa che spesso, per motivi di spazio, è necessario tagliare i testi.
Esercito e ufficiali di complemento
L’esercito non ha più bisogno degli ufficiali di complemento, ma per le esperienze vissute sul campo posso dire che l’apporto che ho dato io all’esercito in quei 15 mesi è stato notevole ed anche i valori che mi ha trasmesso l’Esercito Italiano sono importantissimi.