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domenica, 25 Maggio 2025

A Gemona, fra ricordi e commozione

Sono tornati a Gemona dal 13 al 15 aprile, per il loro 1° raduno, gli alpini del glorioso battaglione che non esiste più dal 2005, ma che non sarà mai dimenticato per tutto ciò che ha fatto con sacrificio, sofferenza e soprattutto onore in guerra e in pace. Gemona ha accolto i suoi alpini con affetto, memore dei quarant’anni che li ha ospitati e dell’aiuto nel tragico momento del post-terremoto del 1976. Venerdì i primi abbracci e l’alzabandiera, quindi l’inaugurazione della bella mostra sul “Gemona” curata da Guido Aviani, visitata da tanti alpini, cittadini e ragazzi delle scuole. Sabato deposizione di corone in onore dei Caduti in Russia, degli alpini della Julia sepolti sotto le macerie della caserma Goi, del Galilea.

La vita sospesa e la voglia di ricominciare

La vita al tempo del terremoto è sospesa tra la paura di una nuova scossa e l’incertezza del futuro. Ogni piccolo tremore riacutizza la sensazione di smarrimento e di provvisorietà. Il senso di precarietà regna negli oltre cinquanta borghi dell’Emilia colpiti dal sisma. Alcuni sono paesi svuotati e silenziosi, come Finale Emilia dove, sul vialone di accesso, gli abitanti fanno la fila alla postazione dei Vigili del Fuoco e prendono il numero, come dal salumiere, per prenotare l’ingresso nella zona rossa. Varcano le barriere con il caschetto protettivo e tornano con valigie e sacchi colmi di vestiti e di generi di prima necessità, sottratti alle proprie abitazioni pericolanti.

Afghanistan – Razzo su base: un carabiniere ucciso, due feriti

Un carabiniere è morto e altri due sono rimasti feriti in un attacco talebano: è avvenuto in un campo di addestramento della polizia afgana, ad Adraskan, contro il quale è stato sparato un razzo, esploso contro una garitta di osservazione. La vittima è il carabiniere scelto Manuele Braj, 30enne originario di Galatina (Lecce), effettivo al 13° Reggimento Friuli-Venezia Giulia di stanza a Gorizia.

Il col. Esposito nuovo comandante del 32° reggimento Genio. Consegnate le borse di studio...

Il colonnello Ovidio Esposito è il nuovo comandante del 32° reggimento genio guastatori. Alla cerimonia di cambio con il colonnello Domenico Puglisi erano presenti il generale Dario Ranieri, comandante della brigata alpina Taurinense, i gonfaloni della regione Piemonte, della provincia e della città di Torino, decorato di Medaglia d’Oro, i rappresentanti dei comuni di Lombardore e Villar Perosa, una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Alpini e delle altre associazioni combattentistiche e d’arma.

Il comandante del FOTER in visita al Comando Truppe alpine

Il comandante delle Forze Operative Terrestri, generale di C.A. Roberto Bernardini, è stato ricevuto dal comandante gen. Alberto Primicerj al Comando Truppe Alpine di Bolzano. Nell'occasione ha potuto verificare lo stato di avanzamento dell’addestramento condotto dalle unità alpine, anche in previsione della prossima missione della brigata Taurinense in Afghanistan, e si è complimentato per i risultati conseguiti.

Il comandante ISAF: modello italiano vincente

“Il modello italiano è da imitare e sarà di esempio per gli altri comandi regionali ISAF (International Security Assistance Force) in territorio afgano”: con queste parole il comandante delle forze multinazionali in Afghanistan, lo statunitense generale John R. Allen, si è congedato dal generale Luigi Chiapperini, comandante la brigata bersaglieri Garibaldi, al termine della visita a “Camp Arena” la base che ospita il Comando Regionale Ovest a guida italiana.

Vivere l’Adunata in Provincia

MERANO - Per l’occasione, tutti alla rinata “Rossi”

“Alpini a Merano” è il titolo dell’opuscolo col quale la città del Passirio ha accolto da vecchi amici i partecipanti all’Adunata altoatesina. Merano ha un ruolo centrale nella storia delle penne nere. Vi nacquero la Divisione Tridentina (1935) e la brigata Orobica (1953). Vi sono confluiti nella tre giorni dell’Adunata, alpini che avevano trovato alloggio in val Venosta, nella bassa atesina e in val di Non, in Trentino. Grande l’impegno profuso dai Gruppi della zona (quello di Merano in particolare, ma anche Sinigo, Marlengo e Lana). Le manifestazioni sono cominciate il 28 aprile con l’apertura della mostra e la presentazione del libro “Alpini. Un racconto contemporaneo” (una riuscita collaborazione tra Provincia e Comune).

Mai vissuta una tale atmosfera di festa e amicizia

“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga, c’è una lunga penna nera…”. Quella penna nera “che a noi serve da bandiera” purtroppo io non l’ho mai portata. Sono nato e cresciuto in una cittadina di confine, a Vipiteno, dove gli alpini erano di casa, erano amici di tutti. Grande appassionato di sci e di montagna, sognavo sin dai tempi del liceo di poter frequentare la mitica scuola militare alpina di Aosta o comunque di poter essere arruolato in qualche battaglione alpino ma per la morte prematura di mio papà (proprio il giorno della visita di leva, un giorno di grande dolore e non di gioia come per i coscritti del ’37) venni esonerato dal servizio militare.

Il vescovo Muser: alpini rimanete nella tradizione cristiana

La liturgia ricca di parole d’amore, per il comandamento di pace pronunciato da Gesù agli apostoli riuniti prima dell’Ascensione, di amarsi l’un l’altro, è stata al centro della celebrazione della Messa in Duomo officiata sabato pomeriggio dal vescovo di Bolzano e Bressanone monsignor Ivo Muser. Il quale ne ha tratto lo spunto per proiettarsi nella molteplice realtà altoatesina, dove esistono culture, consuetudini, idiomi diversi che devono ispirarsi ad “una convivenza pacifica, dignitosa e di rispetto per l’altro”. L’omelia è stata pronunciata in un duomo gremito in ogni posto, con autorità schierate in prima fila, fra cui il sindaco Spagnolli, il presidente nazionale Perona, il vice presidente della Provincia Tommasini, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Graziano, e il comandante delle Truppe alpine gen. Primicerj, in una cornice di vessilli e gagliardetti ed il Labaro sull’emiciclo dell’altare.

“Dobbiamo copiare da voi per superare la crisi”

I rappresentanti delle sezioni all’estero e quelli dell’IFMS, la Federazione internazionale dei soldati di montagna, si sono riuniti sabato mattina all’auditorium Haydn: era uno degli appuntamenti più importanti e molto atteso dagli alpini che vengono all’Adunata da tutte le parti del mondo. Sono giunti dall’Argentina, Australia, Belgio, Brasile, dalla sezione Balcanica-Carpatica-Danubiana, Canada, Cile, Colombia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, New York, dalla sezione Nordica (Svezia, Norvegia e Danimarca), Sudafrica, Svizzera, Uruguay. Per l’IFMS c’erano il segretario generale della Federazione, lo sloveno gen. Bojan Popgrajc e le delegazioni di Bulgaria, Germania, Francia Slovenia, Spagna e Svizzera.

Con l’alzabandiera parte l’Adunata che farà storia

L’Adunata è stata aperta ufficialmente venerdì mattina, con l’alzabandiera in piazza Mazzini. Alle 9 c’era un quadrato di vessilli, gagliardetti e una compagnia del 2° reggimento alpino Trasmissioni davanti al palco con tre pennoni: per la bandiera italiana, quella dell’Europa e di Bolzano. In prima fila le massime autorità, con il sindaco, il prefetto, il questore, il vice presidente della Provincia Tommasini. Il segretario generale dell’Associazione, gen. Silverio Vecchio - accolto da un caloroso applauso che ha fatto comprendere con quanta partecipazione fosse atteso quel primo momento dell’Adunata - ha dato il benvenuto alle centinaia di alpini e bolzanini che gremivano la piazza.

Un dono alla città dalla P.C. ANA: lavori e servizi

La sensibilità per il patrimonio culturale, la natura e l’ambiente è uno dei tanti valori che contraddistingue gli alpini. Come segno tangibile di riconoscimento alla comunità che ospita l’evento, gli alpini della Protezione Civile dell’ANA nei giorni che hanno preceduto l’Adunata, hanno realizzato alcuni interventi di ripristino e sistemazione di opere ed infrastrutture pubbliche a beneficio della Città di Bolzano e della comunità cittadina. Con il coordinamento del Servizio Tecnico Ambientale e di Progettazione del Verde del Comune di Bolzano, sono stati individuati quattro importanti interventi ambientali dedicati al capoluogo e realizzati in maniera curata e professionale. Lunedì 7 maggio gli alpini della Protezione Civile, si sono messi all’opera per dare il meglio di sé per l’esecuzione delle opere individuate congiuntamente con l’amministrazione comunale.

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