Profumo di vita
È arrivato maggio. Sono qui davanti alla televisione, in attesa della partenza della 87ª Adunata e con attenzione ascolto le interviste, assaporo le immagini, cerco il viso di mio marito, delle persone a me care, dei nostri amici, che sono lì a Pordenone, felici, orgogliosi di esserci e di sfilare, in questa giornata importante e attesa tutto l’anno.
Inutile indignazione
Egregio signor direttore, ho letto la sua risposta all’alpino Gianfranco Perforato nel numero di giugno 2014 in merito alla doverosa indignazione nel vedere sfilare il signor Gasparri a fianco del nostro presidente e del Labaro. Mi associo all’indignazione e vorrei rimarcare alcuni punti. Il cerimoniale? Quale cerimoniale?
Raduno della 269ª e della 308ª compagnia il 7 settembre a Pontebba
Adunata a Pontebba il prossimo 7 settembre per il terzo raduno della 269ª e della 308ª compagnia del btg. alpini d’arresto “Val Tagliamento”, della Julia. Per informazioni chiamare Marco Marconcini, 347-0346678, oppure Gianpietro Pilat, 334-7341252.
La ricerca sull’impatto economico e sociale dell’Adunata presentata a L’Aquila
Il 2 luglio a L’Aquila sono in programma due appuntamenti in vista dell’88ª Adunata nazionale che si svolgerà nel capoluogo abruzzese il 15, 16 e 17 maggio 2015. Alle ore 10, presso l’Auditorium Sericchi (in via Pescara) sarà presentata la ricerca “L’impatto economico e sociale dell’Adunata degli alpini sul territorio: il caso Piacenza”, condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Alpinità e fede
Purtroppo quest’anno, per motivi personali, ho potuto “gustare” la nostra Adunata solo per televisione. Ma ho già detto ai miei confratelli che per il prossimo anno, la seconda domenica di maggio non ci sarò per nessuno, perché a L’Aquila vorrò esserci per poter sentire l’entusiasmo che solo noi alpini passiamo trasmettere alle persone.
Sapore d’Adunata
Un salto indietro nel tempo per respirare ancora l’aria dell’Adunata nazionale 2013. I piacentini lo hanno vissuto con l’inaugurazione del dono che il Comitato Organizzatore dell’Adunata, presieduto da Nino Geronazzo, ha voluto fare alla città. Un pannello in acciaio corten raffigurante il profilo di Alessandro Farnese (uno dei due monumenti equestri che campeggiano nella piazza principale di Piacenza), il simbolo dell’Adunata piacentina e il messaggio delle penne nere: “Gli alpini alla città. Grazie per aver vissuto insieme una splendida Adunata”.
Visita all’U.S. Air Force
“Dobbiamo infondere lo stesso spirito e l’esperienza che hanno gli alpini ai nostri riservisti, perché sono un esempio positivo che intendiamo trasmettere alle nostre associazioni d’arma”. Con queste parole il comandante statunitense gen. Jon Norman si è congedato dai vertici dell’ANA che in occasione dell’Adunata hanno fatto visita ai massimi esponenti dell’U.S. Air Force e al comandante dell’aeroporto “Pagliano e Gori” col. Valentino Savoldi.
Speaker, a voi la parola
Odoardo Ascari e Carlo Tricerri furono i primi. Scelsero le loro reclute e le trovarono in Guido Carlo Alleva e in Emanuele Principi. Quando le voci dei due veci si riconobbero troppo stanche per raccontare, si spensero e lasciarono soli i due bocia, carichi d’uno zaino ben affardellato e piuttosto pesante reso tuttavia meno greve dal grande lavoro ereditato da Stella Tricerri, moglie di Carlo e custode del prezioso materiale. Guido ed Emanuele iniziarono così a marciare forti di una tradizione che da sempre ha visto scegliere, come speaker dell’Adunata, ufficiali degli alpini diventati poi prìncipi del foro.
Segni di speranza
Nessuna cattedrale, nessun duomo né opera d’arte a far da cornice. La scelta per la consueta messa del sabato all’Adunata, è caduta sul Palazzetto dello sport prediligendo così la gente al luogo. A dimostrazione che la sacralità non è quasi mai legata ad orpelli e apparenze, ma piuttosto all’essenziale, alla potenza della preghiera in grado di trasformare migliaia di individui in comunità.
Da Pordenone… a L’Aquila!
Passione, entusiasmo, ottimismo. E la volontà di rialzarsi dopo essere stati messi in ginocchio a causa di fattori esterni. Pordenone come L’Aquila: due città, che per ragioni diverse stanno soffrendo, ma che grazie all’Adunata possono tirare su la testa per ripartire. In questo concetto si riassume il passaggio della stecca avvenuto domenica sera in piazza XX Settembre a Pordenone a suggello di tre giorni di festa. Alla presenza del sindaco Claudio Pedrotti, del presidente della sezione di Pordenone Giovanni Gasparet, nonché di Giuliano Di Nicola, consigliere comunale de L’Aquila e del presidente della sezione Abruzzi Giovanni Natale, è stata la pioggia ad accompagnare il passaggio del testimone.
Nulla sarà come prima
Si è detto sia stata l’Adunata dei record, soprattutto per le tantissime presenze registrate nell’arco dei tre giorni della manifestazione. Se si potesse misurare l’affetto dei pordenonesi nei confronti degli alpini, allora anche questo sarebbe un primato. La città ha dimostrato tutta la sua ospitalità e ha saputo accogliere in un grande e affettuoso abbraccio l’Adunata numero 87.
Sfilano orgoglio e tradizione
Sui contrafforti prealpini del Grappa e del Tomba si distinsero per coraggio, determinazione e valore. Poi furono in Russia, mandati a combattere una guerra sporca. Ancora prima sul fronte greco albanese, sulle montagne fangose d’una terra di pastori. Non possedevano nulla, solo qualche fotografia della morosa e della mamma.