UDINE – Il vecio Bigattin è “andato avanti”

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    Il Gruppo di Aquileia è in lutto per la scomparsa del suo socio più carismatico e rappresentativo, il vecio Gregorio Bigattin detto “Bruno” (nella foto), reduce di Russia e decorato di Croce al Merito di guerra. Nato a Cordovado il 9 maggio 1922, non ancora ventenne, fu chiamato alle armi il 5 gennaio 1942 e arruolato nel btg. Gemona dell’8º Alpini. Dopo alcuni mesi di addestramento nella conca di Plezzo, il 12 agosto partì con la Julia per il fronte russo. Giovane, forte e dotato di iniziativa e fantasia, partecipò senza particolari problemi a tutte le vicende belliche del suo reparto, ma nel gennaio del 1943 la situazione cambiò in maniera drammatica sia per l’incontenibile pressione delle soverchianti armate sovietiche sia per il tremendo freddo della steppa.

    Bigattin visse la ritirata delle truppe italiane verso ovest e finì anche lui nella trappola di Nikolajewka. Raccontava sempre di come ebbe salva la vita scavalcando di slancio, assieme ad alcuni commilitoni, il micidiale rilevato ferroviario che ostacolava il loro cammino. Purtroppo l’odissea di Bigattin non era finita: nella marcia verso occidente cadde prigioniero dei russi. Per fortuna pochi giorni dopo fu liberato da un reparto tedesco. Dopo tremende traversie riuscì finalmente a fare ritorno a casa il giorno di Pasqua del 1943. Finita la guerra emigrò dapprima in Belgio e poi in Argentina. Nel 1961 rientrò in Italia e si sistemò a Torino affermandosi come abile artigiano e piccolo imprenditore. Nel 1974 riuscì a ritornare in Friuli mettendo su casa, costruita con le sue mani, ad Aquileia. Da quel momento diventò socio appassionato ed attivo del locale Gruppo alpini facendosi conoscere per la sua costante e fattiva partecipazione a tutte le attività dell’Ana, sia a livello locale sia a livello regionale e nazionale. Non è mai mancato alle Adunate nazionali ove veniva accolto con il rispetto che gli era dovuto. Il 9 maggio scorso i familiari e una folta rappresentanza di alpini lo avevano festeggiato per il suo 96º compleanno. Ventuno giorni dopo si spegneva in serenità.