Il calcio, un'occasione (persa) per stare insieme

    0
    54

    Il coordinatore nazionale dello sport Daniele Peli tanto ha creduto e tanto si è dato da fare, insieme alla sezione di Verona, per il secondo Quadrangolare di Calcio a Montorio Veronese lo scorso 23 e 24 giugno ma degli ospiti attesi ne è arrivata solo una parte.

    Come spiegare la scarsa partecipazione di giovani a un evento creato espressamente per loro?Forse non è stato sottolineato con sufficiente chiarezza che il calcio era solo l’occasione per stare insieme, per conoscersi di più stando gomito a gomito e per creare quei legami necessari per realizzare più vasti e arditi progetti. Certo è che, quale che sia il motivo, le Sezioni presenti a Montorio Veronese erano assai poche.

    E questo è un vero peccato! Ad ogni modo chi ha partecipato all’incontro ha potuto godere di una raro privilegio: tornare a fare vita di caserma anche per un solo fine settimana. Qualcuno aveva fatto il CAR proprio a Montorio, ora sede dell’85º RAV, per questo si è mosso con grande scioltezza notando come ben poco fosse mutato in quell’enorme cittadella dove era necessario utilizzare l’automobile per spostarsi da una palazzina all’altra. Per molti è stata una iniezione di giovinezza: tornare di colpo indietro nel tempo.

    Come spiegare la gioia dei presenti?Essere alloggiati in vere camerate che hanno conservato il fascino del tempo. Ogni branda fornita di lenzuola, coperte, cuscino e materasso rigido permaflex. Al veder ciò qualcuno preso da sacro furore militare, ha perfino fatto il cubo, convincendo altri a seguire l’esempio! In caserma tutto ha funzionato alla perfezione.

    L’organizzazione è stata veramente impeccabile, non mancava niente, tutto era stato previsto. Avevamo addirittura a disposizione dei tutor per ogni eventuale problema: ovviamente non è stato necessario consultarli. Sabato pomeriggio, dopo il pranzo, riunione per fare il punto della situazione. Poi di corsa al vicino campo di calcio a San Martino Buon Albergo, preferito a quello di Montorio per una maggiore capienza per gli spettatori. Qui si sono svolte le semifinali che hanno determinato il primo e secondo raggruppamento a disputarsi la finale il giorno successivo. Gli alpini sono maestri nella felicità dalle piccole cose.

    Maestri nel leggere l’amicizia tra un cappello e l’altro. Forse è per questo che il momento in cui si è compiutamente realizzata quella comunanza che andavamo ricercando e che avrebbe dovuto essere il cuore di tutta la manifestazione, è stato sabato sera, quando, tutti insieme, ci siamo ritrovati a cantare con gioia, felici di essere lì e felici perché insieme, con buona pace degli assenti. Solenne alzabandiera domenica mattina in caserma; al termine il colonnello comandante Fasciano, straordinario artigliere da montagna prestato alla fanteria, ha ringraziato ed elogiato gli alpini davanti alla truppa e li ha portati ad esempio per il senso del dovere e per la capacità di realizzare grandi opere.

    Per la cronaca, il Quadrangolare alpino è stato vinto dal 1º Raggruppamento, che ha schierato in campo una squadra agguerritissima di bocia in massima parte provenienti da Pinerolo. In contemporanea si giocava un altro quadrangolare di beneficienza, intitolato La solidarietà fa goal che vedeva schierate le rappresentanze dell’Avis, della Mondadori, delle vecchie glorie del Verona e dell’85º RAV. Le partite più tifate sono state quelle che hanno visto in campo l’85º RAV, guidati dal colonnello comandante nel ruolo di portiere.

    Immaginate gli spalti gremiti da ragazzi (e ragazze) in divisa che agli ordini di un capocoro e di un paio di assistenti, incitavano i militari giocatori al goal, sostenevano ogni azione con grande entusiasmo ma sempre col massimo rispetto per l’avversario. I nostri militari si sono rivelati professionisti anche nel tifo. Sospinti da tale entusiasmo i militari non potevano non arrivare in finale, per poi essere battuti (è un gioco) dagli alpini del primo raggruppamento che hanno fatto cappotto. Speaker d’eccezione il nostro eccellente Francesco Brighenti, ormai veterano dei raduni dei Bocia avendo debuttato lo scorso anno a Sarezzo per la prima edizione. (L.G.)