Con la chiusura della Scuola militare alpina non sono terminati i corsi AUC. Noi siamo del 181º corso, il primo tornato a Cesano. Certo, non è la stessa cosa di Aosta: parlando con i nostri anziani abbiamo capito cosa ci siamo persi. Il nostro
amore per le montagne non è da meno e fra noi c’è chi era presente a Catania. Anche noi abbiamo l’orgoglio di essere alpini.
Andrea Montanari Milano
Non è il luogo dove si matura l’alpinità a rendere alpino l’alpino: in quest’ottica Cesano valeva Aosta; infatti è il motore che abbiamo dentro che fa scattare la molla, cioè il cuore. È triste tuttavia pensare che gli AUC siano ormai un ricordo: rileggi, a tale proposito cosa ho scritto nel numero di marzo, a pagina 8.
Dopo aver letto il tuo articolo sulla fine degli AUC nel numero di marzo, ho riguardato la foto del mio giuramento; confesso che ancora mi emoziono. Penso ai tanti giovani di valore che volentieri servirebbero la Patria come ufficiali di
complemento. Ma la Patria del loro entusiasmo non sa che farsene.
Speriamo che ai piani alti qualcuno non debba pentirsi di questo ulteriore colpo inferto alle nostre ancor vive tradizioni.
Mario Gallotta Ferrara
Non nego che i marescialli che oggi escono da Viterbo non siano in grado di comandare il plotone, ma la categoria degli ufficiali di complemento non doveva essere cancellata con un colpo di spugna: non credo proprio che non ci fossero soluzioni alternative.