Qualità e competenza

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    L’esercitazione di Protezione Civile “Triveneto 2014”, organizzata dalla sezione di Verona, segna un nuovo e importante traguardo nell’ambito delle attività di addestramento e formazione sui meccanismi di funzionamento della struttura operativa dell’ANA. Hanno partecipato circa mille volontari della nostra Associazione, provenienti dalle sezioni del Triveneto e da quelle di Bergamo, Pavia, Piacenza e Sondrio. Molti di essi compongono anche le diverse squadre specialistiche (logisti, idrogeologi, alpinisti, antincendio boschivo, subacquei, trasmettitori, unità cinofile da soccorso, informatici, sanità).

    L’esercitazione è stata la conclusione di un iter formativo, condotto con tenacia dal coordinatore del 3° raggruppamento Orazio D’Incà e dal referente regionale Ermanno Dentesano, che ha coinvolto per diversi mesi i formatori e i volontari. L’attività si è espressa con una successione di operazioni, derivanti da specifici scenari, simili a quelli che si devono affrontare in situazioni di emergenza.

    L’esercitazione ha coniugato l’attività di segreteria, coinvolgendo gli enti del sistema di Protezione Civile nazionale, e la verifica delle procedure di attivazione della catena di comando e controllo, il riscontro dei flussi di informazione, la gestione dei dati utilizzando nuove tecnologie come la parabola satellitare, la prova di attivazione della Colonna mobile ANA, l’applicazione della capacità operative delle squadre specialistiche connesse anche nelle attività di prevenzione e bonifica ambientale. Il primo dei quattro scenari ha simulato una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.2 nella zona della Lessinia. L’evento provoca diversi danni con la parziale interruzione della viabilità ordinaria e i sindaci chiedono l’attivazione del sistema di Protezione Civile.

    Si aprono tre Centri Operativi Comunali a Grezzana, Monteforte d’Alpone e Illasi, e il Centro di Coordinamento Servizi presso la sala operativa della Provincia di Verona. Le squadre ANA effettuano l’iniziale sopralluogo nel territorio e definiscono tutti i parametri utili per l’allestimento di un campo di accoglienza. Le unità cinofile ricercano le persone sotto le macerie, nel contempo viene eseguita l’evacuazione del centro abitato di Rosaro, una frazione del comune di Grezzana, e la popolazione trova assistenza nel campo di accoglienza allestito in loco. Il secondo scenario ha simulato un evento calamitoso provocato da eccezionali precipitazioni. Anche qui apertura di Centri Operativi Comunali, il monitoraggio del territorio ed intervento dei volontari con pompe idrovore, la messa in sicurezza degli argini e i circondamenti di fontanazzi con l’utilizzo di insacchettatrici. Il terzo evento è stato ipotizzato come attività di prevenzione e bonifica ambientale con l’intervento dei volontari che hanno operato direttamente sul territorio con taglio di alberi e arbusti e alcune operazioni di pulizia lungo gli argini dei corsi d’acqua.

    L’ultimo evento ha simulato un grande incendio con l’interessamento di alcune abitazioni. Sono prontamente intervenute le squadre AIB che hanno domato il fuoco utilizzando le nuove attrezzature in dotazione. Per ogni scenario sono state verificate le procedure interne con del personale ispettivo che ha controllato altresì l’applicazione dei dispositivi di protezione individuale e la conformità delle attività svolte con la valutazione dei rischi. Ai margini dell’esercitazione è stata anche promossa un’esibizione di un drone, un velivolo senza pilota che può essere utilizzato per osservare situazioni che potrebbero essere assai rischiose per l’uomo. Sono apparecchiature alle quali la Sede Nazionale sta dedicando molta attenzione.

    Un funzionario del Dipartimento nazionale di P.C. ha partecipato a tutta l’attività e nell’incontro serale di verifica ha espresso particolari parole di elogio per tutta l’ANA, in particolare per il carattere dei volontari. Per me non è possibile tracciare una graduatoria dei valori espressi poiché c’è stata una risposta univoca; a tutti indistintamente devo essere grato per la professionalità dimostrata e per l’alto senso di appartenenza ad una Associazione, che può anche riconoscere, nel suo operato, disservizi e inefficienze, ma che, trovando risposte di assoluta responsabilità, non produce contrasti con la linea di comando. È questa la parte migliore nelle caratteristiche degli alpini.

    Giuseppe Bonaldi