Il coro Malga Roma si è formato nel 1993, nell’ambito della Sezione di Roma. La sua caratteristica è il repertorio specialistico, costituito dai canti alpini e dai classici della montagna, con l’esclusione sia di composizioni contemporanee, sia di brani che non hanno attinenza con la tradizione militare alpina e, più generalmente, con la cultura montanara.
Questa, si può dire, è la ragione principale che ha portato alla sua nascita, non riscontrando questo indirizzo culturale nei numerosi e seppur validi complessi presenti in città. La scelta delle armonizzazioni musicali è orientata verso le elaborazioni classiche e, comunque, il più possibile semplici e aderenti allo spirito alpino e montanaro, quello stesso spirito che si rivede in un gruppo di alpinisti che cantano in rifugio o i militari che intonano un canto di naja, la sera, in montagna, dopo una giornata di marcia faticosa.
Uno spirito rivissuto durante i concerti del coro Malga Roma in Russia: “Quanti libri abbiamo letto sulla Campagna di Russia – ci raccontano – e quante volte abbiamo sentito parlare dai reduci di Quota Pisello, Quota Cividale, il Quadrivio, il sottopassaggio della ferrovia a Nikolajewka, il Don. Quante volte, per comprendere l’enormità della tragedia in terra di Russia, abbiamo anche inconsciamente cercato di immaginare, di “vedere” con la nostra mente quei luoghi senza riuscirci. Per questo siamo andati”. Ecco perché una delegazione formata dall’ambasciatore alpino Paolo Scarso, dal ten. Luciano Pullè e dai coristi sono stati ricevuti a Rossosch dal sindaco Misankov, dal direttore del museo prof. Morozov.
Quindi una visita ai luoghi della guerra – al Quadrivio di Selenyj Jar e al monumento ai Caduti Russi di Quota Pisello – e al museo che custodisce reperti e memorie della tragedia russa, allestito al piano interrato dell’asilo realizzato dall’ANA. Il coro si è esibito con grande successo al Centro Ricreativo Culturale di Rossosch in una sala di 500 posti, gremita e al Teatro Universitario di Rostov.