Nell’occasione della ricorrenza della fondazione delle Truppe alpine si è svolta a Rimella la XIX edizione del Premio che la Sezione Valsesiana annualmente destina a chi della montagna ha fatto lo scopo della propria vita e fonte di lavoro. Per la prima volta è stato assegnato ad una donna, la signora Graziella Dago, che, vedova e madre di due figlie, Anna ed Elena, continua tra l’Alpe Pianello d’estate e Rimella nei mesi invernali il pesante lavoro di allevatrice.
La cerimonia è iniziata con lo schieramento del vessillo sezionale, di 29 gagliardetti, l’alzabandiera e l’onore a i Caduti. Poi è stato letto l’ordine del giorno del Comando Truppe alpine, con cui il generale Alberto Primicerj ha portato il suo saluto, nel 137º anniversario di costituzione del Corpo degli alpini. Nel corso della Santa Messa don Giuseppe Vanzan ha avuto parole di apprezzamento e stima verso Graziella, conosciuta nella valle di Rimella e nella Valle Strona.
Graziella, ha proseguito, è il simbolo delle tante donne delle nostre valli, quando gli uomini emigravano all’estero come valenti artigiani edili ed artistici, loro, rimanevano fedeli custodi della casa e della famiglia. Al termine della celebrazione liturgica, il Coro Alpin dal Rosa ha eseguito il concerto che ha preceduto la consegna del Premio. Introdotti da un breve discorso di presentazione della premiata e dai motivi dell’assegnazione del premio a Graziella da parte del coordinatore della commissione Montagna, Camillo Gilberto Fava, hanno parlato l’assessore provinciale Paolo Tiramani e il vice sindaco di Rimella Riccardo Peco.
Il consigliere nazionale Renato Zorio ha portato il saluto del presidente nazionale e ha espresso il compiacimento, condiviso dal CDN, sulla validità del Premio a chi mantiene le tradizioni in ambito montano. Sono seguiti l’intervento del presidente sezionale Gian Piero Rotti, la lettura dell’attestato e la consegna del premio. La Commissione Montagna ha voluto dedicare anche un riconoscimento all’alpino Filippo Carocero che per anni ne è stato attivo membro. Il coro diretto dal Maestro Ivan Cantaruti ha concluso la cerimonia.
Marco Zignone
Pubblicato sul numero di febbraio 2010 de L’Alpino.