Un anno fa mi sono recato, con mia moglie Daniela, in Guatemala, a La Verbena, sobborgo della capitale, per consegnare dei soldi che 12 gruppi alpini di Vicenza mi hanno dato per aiutare dei bambini rimasti orfani di entrambi i genitori che “lavoravano” come “operatori ecologici” nella più grande discarica del Guatemala. Raccoglievano tutto quel materiale, ferro, vetro, plastica, lattine per poi consegnarlo alle potenti ditte di riciclaggio e guadagnare così qualche soldo per sopravvivere. Con l’aiuto del suddetto gruppo si è riusciti ad inaugurare poco tempo fa un asilo chiamato “La Guarderia”. Per iniziare questo progetto servivano ancora soldi per poter mantenere questi bambini. Una buona parte della somma necessaria l’abbiamo raccolta vendendo materiale guatemalteco, ma ci mancava ancora qualcosa. Ho chiesto al capogruppo se era possibile fare una cena missionaria. Risposta favorevole e cospicua somma raccolta. Non vi dico la felicità dei missionari nel vedere e constatare che in Italia la gente sente questi problemi e si adopera per gli aiuti.
Venanzio e Daniela Zanin – San Lazzaro (VI)
In questi ultimi anni per motivi di volontariato mi sono trovata spesso fianco a fianco con gli amici alpini. Mi è rimasto impresso vederli agire in mezzo alla gente. Sorriso sempre pronto, baffo gentile, cappello con la penna e… grande cuore. Tutti uguali, tutti diversi ma stesso spirito di Corpo, stessa umanità gentile. Dalla fede che anima il mio muovermi sale un’invocazione: “Grazie Signore per il dono dell’alpino, uomo che si fa vicino attingendo dalla naja e dal tesoro che da essa ne è scaturito calore, compassione, generosità da testimoniare sulle strade di questo nostro mondo”.
M.M. Volontaria Caritas Sorbolo (PR)
La signora è caritatevole e sicuramente mi lascerà passare la battuta. L’alpino un dono del Signore? Cominciamo a chiederlo alle mogli.