La morte del tenente Romani in Afghanistan

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    Ancora un lutto fra i militari italiani in missione in Afghanistan. Il Caduto è il tenente Alessandro Romani, del 9º reggimento Col Moschin della brigata Folgore , una unità d’assalto ad altissima specializzazione. Celibe, era nato a Roma il 18 luglio 1974 ed aveva avuto già precedenti esperienze in Afghanistan come incursore scelto. Era con altri commilitoni della Task Force 45, un’unità antiterrorismo per la caccia ai talebani, su un elicottero da trasporto truppe scortato da due elicotteri da combattimento Mangusta, quando è stato colpito dal tiro di terroristi.

    La pattuglia si era alzata in volo dopo che un aereo senza pilota aveva avvistato un gruppo di attentatori predisporre un ordigno sulla pista, nell’area di Farah, nella provincia di Herat a controllo italiano. Quando l’elicottero è giunto sul posto è stato colpito da scariche di mitragliatrice. Il tenente Romani e un paracadutista della Folgore sono stati feriti. Trasportati all’ospedale americano di Farah, il tenente è spirato qualche ora dopo per la grave lesione ad un polmone riportata nell’agguato.

    La salma di Romani, promosso capitano post mortem, il giorno dopo è stata portata in Italia e ricevuta all’aeroporto di Ciampino dal ministro della Difesa La Russa. Ad attenderlo, anche la madre Elsa, il padre Carlo e altri familiari. Ai funerali, celebrati nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, c’erano il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, i presidenti del Senato Schifani e della Camera Fini e le alte cariche delle nostre Forze Armate. Ancora un incontro di dolore e di lutto. La sofferenza del nostro paese diventa più profonda, tanto che vengono meno anche le parole per descriverla ed i sentimenti per esprimerla’, ha detto durante l’omelia l’ordinario militare, arcivescovo Vincenzo Pelvi, interpretando il sentimento generale degli italiani.

    È il 30º militare italiano ucciso in quella terra durante una missione tesa a riportare condizioni di vita normali in questo tormentato Paese. Ora in Afghanistan come riferiamo in altra parte di questo giornale c’è l’intera brigata alpina Julia, che ha dato il cambio alla Taurinense.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.