Sul Bernadia per ricordare

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    Nell’accezione popolare il faro con la sua luce guida i naviganti. Ma quello del Bernadia è un faro molto speciale perché non indica un approdo in riva al mare, bensì, posizionato com’è sul cocuzzolo di una collina, domina la pianura friulana su cui irradia la sua luce tricolore per ricordare i tanti alpini della brigata Julia che non sono tornati a baita. E, simbologia nella simbologia, è stato volutamente posizionato su due penne d’aquila svettanti verso il cielo.

    A guardia di questo faro non il mitico guardiano barbuto e solitario, ma le urne di sei Caduti appartenuti ai reparti che nel nome di Julia rinnovarono gesta eroiche. Ed è grazie al lavoro degli alpini del Comitato Faro se per tutti i giorni dell’anno questa luce ricorda i Caduti, e la prima domenica di settembre è possibile rinnovare il pellegrinaggio che si ripete da 52 anni. Rendeva gli onori un picchetto armato della Julia composto da giovani e ragazze, che a noi veci fanno tenerezza perchè ci ricordano il periodo trascorso sotto la naja, la fanfara della Julia sempre impeccabile nelle sue esecuzioni ed il cappellano militare della Brigata.

    Tra le autorità presenti, la medaglia d’Oro al Valor Militare professoressa Del Din, il col. Vicario della Julia, il consigliere nazionale Chiofalo, il presidente della sezione di Udine Soravito de Franceschi, l’assessore regionale Riccardi, l’assessore provinciale (alpino) Piuzzi, il sindaco di Tarcento Pinosa attorniato da diversi colleghi dei Comuni limitrofi ed il neo presidente del Comitato Faro Cenedella.

    Sulle note della fanfara ha fatto il suo ingresso nello schieramento il Gonfalone della Città di Tarcento e quindi la cerimonia dell’alzabandiera, con tutti i presenti che all’unisono, sulle note della fanfara, cantavano l’inno di Mameli. Ha preso la parola il sindaco di Tarcento, che ha ricordato i valori che dal faro si tramandano alle future generazioni; ha proseguito quindi il presidente della sezione di Udine Dante Soravito de Franceschi che ha richiamato ai valori di solidarietà che ispirano l’operare degli alpini, quindi il consigliere nazionale Chiofalo ha portato il saluto del presidente nazionale Perona, esortando a non adeguarsi al lassismo dei tempi.

    Ha terminato il col. Vicario, che ha illustrato i prossimi impegni della brigata. Il cappellano militare ha celebrato la Messa (accompagnata dal coro alpino Monte Bernadia) in suffragio di tutti i Caduti e all’omelia ha indirizzato parole di fede e di speranza, dicendosi certo che il progetto della Julia in partenza per l’Afghanistan, di un nuovo reparto dell’ospedale di Herat, sarà un ulteriore motivo di speranza per quelle popolazioni.

    Luigi Renzo Rovaris

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.