Il libro “L’alpino dalle sette vite sul fronte russo” dell’artigliere alpino della Julia, reduce di Russia Diotalevio Leonelli, sopravvissuto alla battaglia di Nikolajewka – uno dei pochissimi reduci di Russia ancora in vita che possa raccontare in prima persona il fronte russo – è stato presentato a Lugo di Romagna da Bruno Pizzul, alpino e giornalista, presenti Vittorio Brunello, direttore de L’Alpino, Gianfranco Cenni, presidente della sezione Bolognese Romagnola, il reduce pluridecorato Carlo Vicentini e circa 300 alpini.
Il libro, edito da Gaspari Editore nella collana “Diari e memorie della storia italiana”, è curato da Massimo Toschi, nipote dell’autore e funzionario dell’Agenzia europea per i diritti umani ed è arricchito da un DVD e circa 50 foto dell’epoca. Include un’introduzione del presidente nazionale Corrado Perona e una presentazione del generale Carlo Jean. “Spero che questo racconto possa far capire la tragedia della guerra a chi queste drammatiche esperienze non le ha vissute, soprattutto ai giovani. Guai se i giovani dovessero crescere nell’ignoranza, come eravamo cresciuti noi”, ha commentato l’autore. Poi l’alternarsi di aneddoti simpatici, tipici dello spirito alpino e romagnolo, con memorie dure e drammatiche della guerra.
Per il direttore de L’Alpino “è un libro piacevole, preciso nei riferimenti, spesso commovente: in una parola decisamente bello. Il ritratto del ‘nonno’ che ne esce è autentico, senza forzature nei momenti drammatici di quell’odissea, ricco di umanità”. La presentazione del volume – avvenuta con il sostegno della Banca di Romagna – è stata arricchita dagli interventi di alpini e famigliari di reduci “andati avanti”.