La nostra stampa.
Alpin jo, mame! Sez. Udine: LA BATTAGLIA DI DOGALI
Dopo l’apertura del canale di Suez nel 1869 l’Italia iniziò la sua espansione colonialista acquistando la Baia di Assab, sulla costa africana del mar Rosso, e spendendovi a protezione un Corpo di 1.500 bersaglieri che, prima ancora di arrivare ad Assab, si fermarono a Massaua, occupandola, nel 1885. Il 26 gennaio 1887 a Dogali, a una decina di chilometri da Massaua, una colonna di circa seicento bersaglieri fu assalita e distrutta dalle truppe del generale Alula e tra gli italiani si salvarono solo un ufficiale e 86 soldati. Quell’eccidio è ancora oggi ricordato nei nomi di diverse vie, piazze e monumenti d’Italia. Per esempio a Roma, davanti alla stazione Termini, c’è la Piazza Dei Cinquecento con il monumento dedicato ai circa 500 italiani che morirono a Dogali .
L’Alpin de Trieste Sez. Trieste: LE MOGLI DEGLI ALPINI
Scrivo due righe in ricordo del capitano degli alpini, M.B.V.M., Gino Staudacher e della sua vedova Lilia Florian Prati, madrina del gagliardetto di un gruppo della Valsugana orientale, andata avanti nel 2007. Nell’occasione dei funerali fu amorevolmente vegliata dagli alpini trentini della zona in divisa di gruppo e cappello alpino, sia nella camera ardente, sia nella chiesa e poi portata a spalle fino all’ultima dimora dove si riunì a suo padre Alpenjaeger della prima guerra mondiale (per quattro anni in Galizia e dintorni) ed allo zio, capitano degli alpini, combattente sull’Ortigara. Potrà interessare il fatto che alcuni gruppi della Valsugana orientale hanno stabilito nel loro regolamento che le donne degli alpini saranno vegliate nel momento della dipartita con le stesse modalità dei mariti .
Lo Scarpone Valsusino Sez. Val Susa: APPUNTAMENTO CON L’AFGHANISTAN
Una delegazione sezionale formata dal presidente Sosello, dai vice presidenti Garnero e Baro e dal consigliere Balbo, si è recata a Pinerolo al comando del 3º Alpini, su invito del maggiore Peroni, per presenziare al collegamento previsto con la base di Shindand nel nord dell’Afghanistan dove l’intero reggimento comandato dal col. Giulio Lucia opera da qualche tempo. Un appuntamento particolarmente interessante poiché grazie alle moderne tecnologie le distanze vengono miracolosamente annullate. Oltre alla delegazione valsusina erano presenti anche il presidente della sezione di Pinerolo Busso ed il sindaco della città Covato. Il col. Lucia seppur così lontano, ha voluto sia festeggiare la ricorrenza del 16 giugno che ringraziare Sosello per quanto la Sezione ha fatto per la missione che continua nell’opera di mantenimento della pace e nell’aiuto alle popolazioni locali anche con il contributo offerto dalla Val Susa .
Tulëgn Alpin, gr. di Tollegno Sez. Biella: IL MILITE IGNOTO
Pochi forse sono a conoscenza delle circostanze che condussero alla designazione dell’Ignoto Caduto da far assurgere a simbolo di tutti i Caduti e dispersi in guerra. L’esigenza di avere, quale punto di riferimento per tutte le generazioni future, un simbolo di virtù e gloria, era particolarmente sentito al termine della prima guerra mondiale. L’italia infatti era tra i pochi paesi europei a non avere un mausoleo dedicato alla figura di un eroe sublime e puro che racchiudesse in sé tutte le migliori virtù del soldato italiano. Si arrivò così al 20 agosto 1921, data nella quale il ministro della Guerra, on. Gasparotto, emanò le prime disposizioni per la pianificazione ed organizzazione delle solenni onoranze alla salma senza nome di un soldato caduto in combattimento al fronte italiano nella guerra italo austriaca 1915 1918 .
Cinque Valli Sez. Luino: UN SENTIERO NEL CIELO
Oltre al museo della guerra bianca in Adamello che proprio in questo periodo è stato trasferito nella nuova sede di Temù, a ricordare quel terribile periodo di circa tre anni, in cui alpini e Kaiserjäger si fronteggiarono in una assurda guerra di posizione sopportando gelo, neve e tormenta, si sta portando a compimento la ricostruzione di due passerelle rispettivamente di 53 e 70 metri sulla cresta rocciosa che va da Castellaccio alla cima di Lagoscuro a una quota di circa 3000 metri .
Il Portaordini Sez. Alessandria: IL BEATO DON POLLO
Ho partecipato col vessillo sezionale alla celebrazione del 12º anniversario di beatificazione del cappellano servo di Dio don Secondo Pollo a Vercelli. La manifestazione, organizzata dal gruppo don Secondo Pollo, ha visto la partecipazione delle sezioni limitrofe e di diversi gruppi della zona. La cerimonia, iniziata con l’alzabandiera in piazza degli Alpini, si è svolta in Duomo per gli onori alla tomba e nella chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo con la Messa alla presenza della reliquia del beato. L’accoglienza degli amici vercellesi è stata veramente molto cordiale e calorosa e ho avuto una piacevole scorta, Tiziano, un alpino del gruppo, che oltre a portare con entusiasmo il nostro vessillo, mi ha illustrato con passione la storia del beato e della città di Vercelli .
Ca Nòsta, gr. di Rosta Sez. Torino: ALPINITÀ
Alpinità. L’ideatore di questo vocabolo straordinario nella sua semplicità e che ha avuto immediata fortuna presso gli alpini e non solo, è stato Vitaliano Peduzzi, già direttore de L’Alpino. Mi domando se tutti gli associati dell’ANA conoscano i molteplici significati di questa parola, usata molto sovente dalla stampa ed anche dagli stessi alpini. Diligentemente ho cercato nei dizionari il messaggio che viene da quest’espressione linguistica, ma non ho trovato risposte; nulla neppure dalla consultazione dell’enciclopedia della rete Wikipedia .
Pubblicato sul numero di novembre 2010 de L’Alpino.