La sezione di Reggio Emilia ha organizzato l’esercitazione del 2º Raggruppamento di Protezione civile ANA nel territorio del Comune di Vetto, piccolo centro immerso nell’Appennino tosco ligure emiliano, meglio conosciuto come le Terre di Matilde di Canossa . Per l’allestimento del campo base, allestito nella zona degli impianti sportivi di Vetto, sono stati utilizzati materiali ed attrezzature della colonna mobile Regione Emilia Romagna, con la quale l’ANA ha stipulato una convenzione per l’attività di Protezione civile.
Il campo ha ospitato 310 volontari provenienti dalle sezioni ANA dell’Emilia Romagna e della Lombardia; in questa esercitazione, come supporto sanitario, è stato dispiegato il Posto Medico Avanzato della P.C. di recente acquisizione. L’esercitazione è stata impostata su interventi di ripristino ambientale per prevenire possibili criticità per il territorio in caso di prolungato maltempo. Sono stati messi in sicurezza i ponti stradali lungo il corso del torrente Tassobbio e del Rio Vetto con il taglio di piante anche di notevoli dimensioni addossati ai pilastri dei ponti stessi.
Gli alpinisti rocciatori sono intervenuti per mettere in sicurezza una parete soprastante la principale via di comunicazione che attraversa il Paese di Vetto, dove una frana aveva lasciato in posizione pericolante alcuni massi di notevole grandezza (nella foto). È stata impegnata anche la squadra veterinaria, intervenendo in alcuni cascinali della zona visitando gli animali da cortile e da stalla, consigliando possibili migliorie da apportare all’alimentazione e ai ricoveri del bestiame.
L’esercitazione è stata anche un’altra occasione per evidenziare le potenzialità e l’organizzazione dei volontari della P.C. ANA, soprattutto quando i cantieri sono stati visitati dai presidenti delle sezioni ANA di Reggio Emilia Ivo Castellani e di Modena Franco Muzzarelli, che hanno accompagnato il sindaco di Vetto Sara Garofani e i delegati alla Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia Federica Manenti e Luciano Gobbi: hanno espresso tutti parole di apprezzamento, evidenziando la grande mole di lavoro effettuato con perizia in così breve tempo.
Michele Longo
Pubblicato sul numero di settembre 2010 de L’Alpino.