LA SPEZIA – Quel monumento per Rodolfo e Roberto

    0
    120

    Il 29 giugno 1959 Rodolfo Passamani di Bressanone e Roberto Pozza di Sovizzo morirono nelle vicinanze di Campo Tures. Insieme ad altri 150 compagni di naja erano stati inviati per un’operazione di soccorso alla popolazione, minacciata dal torrente Aurino in piena. I due alpini stavano tentando di arginare le rive del fiume con dei tronchi d’albero ma il grosso picchetto di ferro, a cui era attaccata la fune di sicurezza, ad un tratto cedette e vennero scagliati fra i vortici del torrente.

    Quando si decise di realizzare un monumento in loro ricordo l’alpino Stefano Belloni, classe 1937, oggi iscritto al gruppo alpini di Sarzana, era nel 6º Alpini, brigata Tridentina, battaglione Bassano (suonava nella fanfara come trombettiere), lo stesso reparto dei due sfortunati alpini. Belloni si rese disponibile a realizzare l’opera. Infatti, prima di assolvere gli obblighi di leva era stato apprendista in un laboratorio per la lavorazione del marmo. Si decise di utilizzare le pietre di una cava nei pressi del luogo dove morirono i due alpini.

    Il materiale lapideo per costruire il monumento fu trasferito a Brunico per consentire a Stefano di proseguire il suo lavoro all’interno dell’edificio che ospitava l’officina meccanica. Tanto fu l’impegno e il desiderio di eseguire al meglio lo straordinario incarico assegnatogli che il lavoro venne ultimato per tempo e il monumento fu inaugurato nel primo anniversario della disgrazia che coinvolse Rodolfo e Roberto. Ancora oggi Stefano si commuove a ripensare ai due giovani alpini morti e all’opera realizzata in loro ricordo.