Il testamento del Capitano

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    Carissimo direttore, le mando una citazione, che ha letteralmente mandato in estasi un vecchio alpino (il sottoscritto). La citazione è di Claudio Magris, 26 dicembre 2015 (tv 2000 – Souls). Probabilmente lei sarà già a conoscenza, diretta o indiretta, del contenuto. In ogni caso, gliela mando. (Claudio Magris): “…mi è capitato un documento in spagnolo, scritto dall’allora Cardinale Bergoglio (quando il documento è arrivato a me era già Papa Francesco), su un corso di esercizi spirituali tenuto in Spagna dal Cardinale stesso…. 

     

    Sulla prima pagina di solito ci può essere una dedica e, in aggiunta, magari un accenno simbolico di programma…. Bene, c’era una dedica, ma c’era anche un brano di canzone. L’ultimo pezzo alle montagne che lo fioriscano di rose e fior… Questa insolita pagina introduttiva ha dato l’occasione al giornalista (Claudio Magris) di esprimere la sua incondizionata ammirazione per il modo innovativo (ed efficace) di comunicare, usato nell’occasione dal Cardinale. Non aggiungo commenti, mi porterebbero troppo lontano.

    Lorenzo Costa

    Caro Lorenzo, conoscevamo già la particolare predilezione di Papa Francesco per questo brano, notissimo alla nostra tradizione. Ce lo avevano riferito gli alpini residenti a Buenos Aires, all’indomani dell’elezione del cardinale al soglio di Pietro. Una predilezione che probabilmente nasce da due ragioni. La prima legata al fatto che il brano è di origine piemontese. Si tratta infatti del canto funebre cinquecentesco del Marchese di Saluzzo, mortalmente ferito, che detta le sue ultime volontà ai soldati riuniti attorno al letto di morte. Un testamento spirituale che verrà rilanciato dagli alpini durante la Prima Guerra Mondiale, adattandone il testo al dialetto veneto e a quello trentino. La seconda ragione potrebbe far dipendere questa predilezione dalla sensibilità verso la natura e il suo rispetto, che Papa Francesco ha ribadito con grande forza anche nella sua ultima enciclica. E comunque sia, a noi fa infinito piacere sapere di questa sensibilità del Papa. In attesa di potergliela fare ascoltare dal vivo con i nostri straordinari cori alpini.