Una serata per cantare e ricordare

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    C’è Lavizzari! C’è Lavizzari! Si è mossa Milano, nonchè il presidente della sezione di Vicenza Galvanin, per la serata del nostro Gruppo il 12 febbraio. Ma si tratta di Arzignano, dov’era iscritto l’alpino Beppe Bedeschi, il fratello dello scrittore Giulio. E Giulio è nato proprio in una casa del centro storico, nel 1915, figlio del direttore didattico, quando sul Pasubio c’era la guerra, e mio papà andava sulla collina di San Matteo a vedere i lampi sulle montagne , mentre nella piazza di Castello aspettava un battaglione di inglesi che la sera cantava Anfìrion cincìna cuccurulùccu bài , o almeno così pareva ai ragazzi che andavano a cercare la marmellata avanzata dai tacchini ripieni.

    Arzignano, nella Valle del Chiampo, a mezza strada tra Vicenza e Verona, con il capogruppo Paolo Marchetti che insiste a ricordare chi ci ha preceduto, compreso il notaio Mario Pagani, alpino della Divisione Monterosa. E il notaio è stato anche il primo presidente dei miei Crodaioli. Accompagno Fratelli d’Italia con il pianoforte. Tutti in piedi a cantare nel teatro gremito.

    Una luminosa serata di febbraio divenuta una tradizione. Gagliardetto e Tricolore. Niente autorità, che qui hanno preso la strada della secessione . E si canta, e si canta. Poi l’alpino Luca Dal Molin, nipote di un mitico capogruppo degli anni ’50, proietta le immagini di chi è andato avanti. C’è anche il dolce sorriso del generoso Bepi Strissia! E si canta, e si canta.

    Parla Lavizzari. Cinque minuti: il tempo della poesia e dell’emozione. Tra la ressa c’è il fedele Gianluca Marchesi. Domani andranno insieme in Abruzzo. Immagini e canti, oh quanti. Le immagini degli alpini instancabili nel tempo presente. I Crodaioli sul palco per qualche assolo. La gente felice. Sul Ponte di Perati a gran voce, ma tutti insieme, come dev’essere sempre. Poi la notte nella sede di là del torrente. A cantare. A ricordare.

    Bepi De Marzi

    Pubblicato sul numero di aprile 2010 de L’Alpino.