La nostra stampa.
Noi dè la Valcamonica – Sez. Vallecamonica: LA NOSTRA IDENTITÀ
“Nei nostri giorni, il venir meno di un vero sentire etico crea disorientamento e sfiducia, ma quelle particelle che danno vita al nostro dna rimangono vive nel nostro organismo. Non dobbiamo però attendere l’uomo della provvidenza perché le renda reattive. Le riflessioni in occasione di questo particolare evento dei 150 anni possono risvegliarle e generare in ognuno di noi la voglia di riappropriarci della nostra identità”.
Il piccolo alpino di Brinzio, gr. di Brinzio – Sez. Varese: 150 ANNI FA E… OGGI
“Una mattina di 150 anni fa, le truppe garibaldine spostandosi da Laveno verso Varese per affrontare l’esercito del generale asburgico Urban, transitarono in questi luoghi dove viviamo noi ora. Gli abitanti di Brinzio, secondo la testimonianza di uno dei volontari garibaldini, Giuseppe Monico, ne’ modi più cortesi accorrevano incontro agli arrivanti e, loro generosamente e senza alcuna mercede sovvenivano di cibo, di bevande e di tutto quanto in quel frangente potevano bisognare… La mattina del 16 marzo 2011, i bambini e le insegnanti della scuola Daniele Piccinelli hanno percorso il viale indipendenza di Brinzio, cantando alcuni canti del Risorgimento italiano e fermandosi al monumento ai Caduti per intonare insieme l’Inno italiano…”.
Valtellina alpina – Sez. Sondrio ALPINI IN… RETE
“È piacevole registrare, grazie a bocia smanettoni, l’adesione a Facebook di nostri gruppi: per cominciare Villa di Chiavenna e Isolaccia, tra qualche tempo i gruppi compresi tra i due antipodi vallivi. Buon riscontro si è avuto per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia; i gruppi hanno assolto al loro compito (e dovere) e dove la lettera di Perona è stata letta ha toccato i sentimenti. La bandiera tricolore, cara quanto il cappello, è per gli alpini simbolo inalienabile, da sempre, in ogni occasione”.
Doss Trent – Sez. Trento: VISITA A PAGANICA E A CAPODACQUA
“Per celebrare la ricorrenza dei 25 anni di costituzione, una delegazione di 200 volontari della protezione civile di Trento è tornata a Paganica, popoloso centro aquilano, dove aveva tenuto il campo base e gestito uno dei cinque campi d’accoglienza degli sfollati durante i mesi dell’emergenza post terremoto. Accompagnati dal presidente dei Nu.Vol.A. (Nuclei Volontari Alpini), Giuliano Mattei e dal presidente della sezione di Trento, Maurizio Pinamonti, con loro è arrivata ancora una volta a Paganica l’assessore alla solidarietà e ai rapporti internazionali della Provincia autonoma di Trento, Lia Giovanazzi Beltrami che, unitamente al suo presidente Lorenzo Dellai, ha dedicato notevole attenzione alle popolazioni terremotate dell’aquilano, coordinando numerosi progetti di aiuto”.
La Plume – Sez. Palmanova: COSA FARE PER IL FUTURO?
“L’ANA, coaudiuvata dal presidente Perona, ancora una volta dimostra tutto il proprio senso di responsabilità ed il profondo rispetto per le tradizioni ed i valori che la costituiscono, affrontando con serietà ed impegno il problema di come organizzarsi il suo futuro… Cosa dobbiamo fare per il futuro? In realtà nulla di nuovo: basta mettere in pratica bene quello che c’è già. In primo luogo continuare a cercare gli alpini che ancora non sono iscritti: questo è un obiettivo primario. Sono ancora tantissimi e la maggior parte non si iscrive per pigrizia e mancanza di occasioni. Poi occorre continuare a stimolare i giovani associati ad una maggiore e più incisiva partecipazione alla vita dell’ANA. Gli alpini in armi li abbiamo visti crescere anche moralmente, e questo è un buon auspicio per il nostro futuro”.
Il Portaordini – Sez. Alessandria: IL CALCIO DEL MULO
“All’ANA ci si associa volontariamente, a nessuno mai è stato imposto, quindi va da sé che chi vi ha aderito abbia caso mai dei doveri, a partire dal presidente nazionale, giù, giù sino all’ultimo dei soci che una sola volta all’anno partecipa all’attività associazionistica. Se poi qualcuno ha inteso l’ANA come via di elevazione sociale o peggio fonte di profitto o magari solo come scorciatoia per interesse di bottega ha davvero scelto una via d’approccio sbagliata. Gli alpini operano senza ostentare, con lo spirito di saper dare senza pretendere o sperare di avere qualcosa in cambio. Con senso di solidarietà o quantomeno di collaborazione, con spirito di servizio, cioè essere disponibili agli altrui bisogni per senso civico e cristiano contribuendo allo sviluppo umano della società in cui viviamo rigettando l’immagine di un mondo popolato da faccendieri, politicanti preda di strani deliri, pseudo opinionisti attaccabrighe per professione, calciatori e divinità dello spettacolo superpagati”.
Quota zero – Sez. Venezia: TORINO. ADUNATA DEL 150°
“Torino 2011 ancora capitale del Tricolore. Gli alpini non potevano festeggiare in modo migliore il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. E noi alpini veneziani c’eravamo, eccome! Felici, emozionati da tanto calore in una città che si è stretta attorno a noi con affetto ed entusiasmo. Siamo stati presenti a tutte le cerimonie dell’Adunata: l’alzabandiera, l’inaugurazione della Cittadella degli alpini, l’arrivo della Bandiera di guerra; in tutte queste occasioni abbiamo avuto l’abbondante antipasto di quello che poi sarebbe successo domenica alla sfilata. C’erano gli alpini e c’erano i cittadini a festeggiare assieme questa nostra patria, che mai come adesso ha tanto bisogno di valori, di unità, di solidarietà…”.