Sfilare con i compagni di naja, o no?

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    Il problema che mi si pone, e a quanto sento in giro non è solo mio, all’Adunata: con chi sfilerò? Sicuramente nella mia qualità di socio ANA e di capogruppo all’interno della mia Sezione, questa è l’Adunata nazionale dell’ANA e devo rispettare le regole.

    Il mio cuore mi porterebbe ad unirmi ai miei compagni di corso, ai miei “padri” ed ai miei “figli” che con me hanno vissuto l’esperienza della Scuola Militare Alpina di Aosta e lì hanno faticato, studiato, penato. Il piacere di vedere i “miei” alpini è inenarrabile. Perché non si può sfilare per reparto come ad Udine, quando abbiamo festeggiato il compleanno della Julia?

    Andrea Piovesan, gruppo Transilvania (sez. Balcanica-Carpatica-Danubiana)

    Non è da ieri che tento di rispondere a quesiti come questo, con scarso successo. L’ANA è un’associazione d’arma, ha delle regole che non sempre coincidono con quelle del cuore, ma tali sono. Anche se dalle parti mie si dice che al cuore non si comanda, affido le mie parole al vento e insisto a ripeterle. Un’Adunata nazionale è un evento di grande complessità organizzativa e si regge solo se Sezioni e Gruppi rispettano le disposizioni del CDN.

    Tra queste l’ordine di sfilamento. Non c’è alternativa; almeno io non la vedo. Ormai da anni si tollerano sfilamenti anomali, fra l’altro in crescendo di numero e consistenza. Bene, è un segno. Ci sono sempre più alpini che optano per le vie del cuore e considerano la disciplina associativa un’opzione. Nessuno scandalo: siamo creativi e in linea con i tempi.