Quei tricolori testimoniano un sentimento profondo

    0
    38

    Sabato pomeriggio, teatro Donizetti: la sala è gremita per il saluto ufficiale del sindaco Franco Tentorio e del presidente nazionale Corrado Perona a tutte le autorità. Fuori, strade e piazze con migliaia di alpini preannunciano una notte lunga. Presentatore d’eccezione, l’alpino Bruno Pizzul, il grande telecronista sportivo. Inizia il sindaco, ricordando la cittadinanza onoraria conferita all’unanimità all’ANA segno della stima e dell’affetto che la città nutre nei confronti degli alpini.

    Perchè gli alpini d’Italia sono molto simili ai bergamaschi: sono solidali fra loro, amano la Patria, hanno meravigliosi momenti di volontariato . E ha continuato dicendo che non sono mai state così belle le mura della città imbandierate e che quei tricolori alle finestre sono il segno d’un sentimento profondo e uno spettacolo irripetibile . Tentorio ha poi presentato il col. pilota Marco Lanter, comandante delle Frecce tricolori , che ha portato il saluto della pattuglia e ha donato al sindaco e al presidente Perona un quadro delle frecce con le firme dei piloti.

    Gli alpini sono unici sul nostro suolo italiano ha esordito il presidente della Provincia Ettore Pirovano grazie per la dimostrazione di forza che emanate, la forza di chi non ha bisogno di esagerare, ma soprattutto per la dolcezza che si legge negli occhi di chi guarda i bambini o quando incontra i commilitoni . L’assessore regionale Marcello Raimondi, bergamasco, ha portato il saluto del presidente della Regione Formigoni.

    Ha manifestato vicinanza al Corpo degli Alpini e all’ANA, una delle più importanti associazioni di volontariato. Vi siamo vicini, per quello che siete stati e per quello che siete . Il presidente della Sezione Antonio Sarti, che ha preso la parola dopo un servizio filmato su don Gnocchi, ha ricordato la sua missione nella bergamasca, visitando le famiglie dei dispersi e dei Caduti. É ancora qui con noi ha affermato in lui troviamo la forza e la determinazione di lavorare per costruire un mondo migliore . Riconoscenza alla città è stata espressa dal generale Alberto Primicerj, che ha parlato del calore alpino che si respira. Ha ricordato il collegamento in videoconferenza con Kabul e con Herat dove si trovano gli alpini della Taurinense.

    Ha ringraziato anche il presidente Sarti per l’aiuto nella realizzazione della Cittadella degli alpini che consente di dimostrare cosa sono oggi gli alpini. Alpini in armi e alpini in congedo sono un tutt’uno, due volti della stessa famiglia, unita, attiva e produttiva , ha concluso Primicerj. Finita la parte istituzionale della mia presenza come rappresentante del ministro, voglio tornare alpino, artigliere da montagna, che è buona parte del motivo per cui sono qui , ha detto il sottosegretario alla Difesa on. Guido Crosetto.

    Gli alpini stanno dando una dimostrazione di quello che sono: quattrocentomila persone in una città sarebbero una disgrazia, 400 mila alpini sono una festa. Perchè gli alpini, ma vale anche per le altre forze armate, hanno tramandato valori che spesso sono stati lasciati da parte perché non erano di moda e ora questi valori stanno riemergendo e si stanno riscoprendo come valori comuni.

    Ci sentiamo orgogliosi dei ragazzi in divisa. Un tempo difendevano le nostre montagne, ora si trovano in posti dai nomi difficili e difendono, in modo difficile da capire, la nostra sicurezza, e la difendono con orgoglio e con fierezza . Un Paese è tale ha concluso Crosetto, più volte interrotto da lunghi applausi non quando tutto va bene ma quando sa affrontare momenti di crisi, come una famiglia che sa stare unita anche quando le cose vanno male. E gli alpini dimostrano di esserlo. Noi, come Paese, abbiamo molto da imparare da loro .

    È stato infine il presidente Perona a prendere la parola. Per tutto l’anno vado nelle sezioni, nei gruppi. Vengo a sapere a posteriori quello che hanno fatto, tinteggiato l’asilo, pulito i sentieri, là era crollata la baita e l’hanno ricostruita. Non sono scritte nel Libro Verde queste cose, ci sono pagine bianche nel Libro Verde perchè è impossibile riempire queste pagine che dimostrano tutto la generosità dei miei alpini. Ecco perchè vivo un’Adunata particolare: vorrei far baldoria con loro, lasciarmi andare un momento.

    Invece non lo posso fare perchè devo comportarmi da presidente… Ma ha detto deciso fra gli applausi questa sera no: faccio l’alpino anch’io! . E ricordando il prossimo appuntamento dell’assemblea dei delegati, ha riconosciuto la forza e la necessità del dibattito perché ha detto è giusto che si discuta e si guardi avanti, abbiamo un passato di sacrifici che ci fa camminare e non ci permette di sbagliare.

    Perché non si può sbagliare sui valori e sulla storia: è il segreto della nostra Associazione, che raduna uomini diversi per cultura, per educazione, per una serie di fattori eppure non abbiamo bisogno di portare il pensiero all’ammasso perché il nostro pensiero è libero ed è quello dell’alpino. Siamo uomini liberi, strani, duri perché ci impegnamo e vogliamo fare . E rivolgendosi al generale Primicerj ha aggiunto: Caro comandante, ci fate un onore grande sfilando per primi; prima voi, poi veniamo noi. Per dire che c’è continuità, perché crediamo in coloro che ci precedono.

    Le nostre strade sono le stesse . La serata si è conclusa con la donazione a tre enti di assistenza e la consegna del premio Giornalista dell’anno al direttore del quotidiano Latina Oggi Alessandro Panigutti, conferitogli dalla speciale Commissione nazionale. Panigutti con una lunga serie di servizi sul suo giornale ha interpretato appieno lo spirito alpino e il significato dell’incontro degli alpini con una città fondata da immigrati venuti dalle regioni del Nord Italia, settant’anni addietro.

    Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.